Per evitare lo sfruttamento dei lavoratori i sindacati si sono battuti tanti anni fa, per raggiungere un giusto compromesso tra ore lavorative e vita privata. 888 significava che ad ogni lavoratore spettano 8 ore di lavoro, 8 ore da dedicare alla famiglia e 8 ore per dormire. Era il 1870 durante la seconda rivoluzione industriale americana, periodo che vide una crescita dei salari reali del 60% , distribuiti tra la sempre crescente forza lavoro. Il salario medio annuo per lavoratore industriale (tra cui uomini, donne e bambini) passò da circa $380 nel 1880 a $564 nel 1890, un incremento del 48%. Si parla infatti di Gilded Age, un periodo di rapida crescita economica, poiché i salari americani erano diventati molto superiori a quelli europei, soprattutto per i lavoratori qualificati, il periodo vide un afflusso di milioni di immigrati europei oltreoceano.
Quest’estate, mentre non smettevo di ricevere mail e telefonate, mentre il tempo a disposizione per rilassarmi correva veloce come la sabbia in una clessidra, ho riflettuto proprio su questo, su come il tempo che dedichiamo alle ore lavorative sia oramai incalcolabile e non venga retribuito. Rispondiamo alle mail anche di notte, riceviamo messaggi in Direct attraverso tutti i mezzi digitali conosciuti e sconosciuti, il nostro cervello continua ad elaborare e immagazzinare informazioni che quasi ad un certo punto li rigetta. L’inflazione nel nostro Paese viaggia con incrementi dei prezzi del 100% , i salari sono bassi, la forza lavoro se ne va all’estero dove le retribuzioni sono più alte.
Ho quindi pensato che questo settembre voglio ripartire da questo numero, soprattutto per quanto riguarda le ore di sonno che sono sempre meno e se riuscissi a dormire 8 ore filate sarei la persona più felice del mondo. Il numero 888 ha anche un significato angelico, è legato a traguardi e lezioni spirituali. Vuol dire infatti che sei in cammino verso la scoperta del vero te. I tuoi angeli vogliono che tu sia fiero del progresso spirituale che hai fatto nel comprendere chi sei davvero. Mi sembra un buon pensiero no?
Questo desiderio di riprendersi in mano le nostre vite reali mi è apparso ancora più evidente questa estate dove, improvvisamente, la maggior parte di noi ha smesso di pubblicare compulsivamente cosa stava facendo (tranne qualche rara eccezione di cui non farò il nome). Basta pensare che da quando abbiamo ricominciato a lavorare e molti sono andati a Venezia per il Festival del Cinema, ecco che Instagram si è nuovamente riempito di storie, look e primi piani da mostrare. Mentre per qualche settimana stavamo vivendo il nostro privato ci siamo allontanati dalla visibilità che ci attanaglia, ci siamo chiusi con un pudore nella nostra intimità, quasi a proteggerla, mostrando ogni tanto qualche tramonto o una spiaggia con un mare da sogno, giusto per dare soddisfazione all’algoritmo.
Sui social hanno trovato spazio gli amanti del gossip che hanno trovato notizie sui nuovi amori ( veri o presunti) di Chiara Ferragni con il patron di Golden Goose, “la” Ceretti con Di Caprio in vacanza insieme, Morata a la Campiello che si sono mollati e anche li ci siamo sentiti presi un po’ per i fondelli. Poi abbiamo commentato le foto dei bambini delle influencer che sempre meno sembrano le loro madri, visto che queste ultime sono tutte piene di filler, Botox e acido jaluronico. Per sapere come era prima una donna guarda sua figlia (una volta era vero il contrario, ovvero si diceva per sapere come diventerà la tua donna guarda sua madre).
Le mete più gettonate sono state Bali, Pantelleria ( li il popolo della moda non ha smesso di lavorare, vero Andreina Longhi, Paola Saltari, Carlotta Marioni, Simone Marchetti?), la Puglia dove tutti volevano essere invitati ad Ostuni a Casa Flash Art, un nuovo spazio laboratorio immerso tra gli ulivi millenari della Valle d’Itria creato da Gea Politi e Cristiano Seganfreddo, editori di Flash Art. “Casa Flash Art rappresenta una nuova evoluzione per un media. L’idea è di costruire una non istituzione fisica, che proceda culturalmente con l’incertezza e l’instabilità di una rivista, proiettata ad indagare in modo radicale le istanze ibride del presente. Casa Flash Art si pone come tentativo per una nuova forma di azione laboratorio che guarda ai territori considerati periferici ma che offrono nuove prospettive di vita, grazie alla loro biodiversità che sarà contaminata da espressioni internazionali”, racconta la coppia che ha ospitato anche la presentazione del libro di Michele Ciavarella introdotto da Anna Dello Russo che li è di casa.
Tra i fatti di cronaca che ho seguito ovviamente non poteva mancare il giallo del Bayesian, il superyacht a vela affondato che, in colpo solo, ha distrutto metà del pil inglese… tragedia o giallo alla James Bond? Io sono per la teoria del complotto. Oltre alle Olimpiadi ho seguito la Convention Usa dove Kamala Harris si è candidata ufficialmente alle presidenziali 2024. Quello che invidio agli americani e che Simona Siri che vive li da anni ha giustamente sottolineato, è la capacità degli Usa di lasciare vivo il famoso sogno americano “Ci sono cose che vanno al di la delle finanziarie o della politica stretta ed è la capacità di raccontare storie, di emozionare, coinvolgere. Con tutti i suoi difetti questa cosa gli Usa la sanno ancora fare. E bene. ” Un’americanata? Forse, ma a loro è concessa e intanto non perdono voti. Forse per far tornare a votare gli italiani servirebbe una politica che non serva a raccontare la favoletta della diminuzione delle tasse ( che non avviene mai) ma che ci illuda che votando quella persona avremo la possibilità di costruire un mondo che ancora non c’è, che ci illustri un futuro ispirazionale. Ad esempio (e mi scuso signor sindaco fin da subito) Beppe Sala che posta nelle sue storie una foto sull’altalena in calzoncini con scritto “Ciao Formentera” come un influencer qualsiasi io non l’ho capita. Ma non parliamo di politica che non lo so fare, sono solo considerazioni fatte sotto l’ombrellone, anzi nemmeno perchè andavo in una spiaggia libera. Quel che è certo che la moda alla politica interessa, come a tutti quelli che pensano che basti dire che lavorano in questo settore per sentirsi fighi. Pensate che la Camera Nazionale della Moda italiana ha dovuto mandare un comunicato stampa per distanziarsi da alcune dichiarazioni.
“Con riferimento alle recenti notizie di cronaca relative al caso dell’asserita nomina della consigliera del Ministro Sangiuliano per i “Grandi Eventi” e alle conseguenti interrogazioni parlamentari sul ruolo e sul curriculum vitae della signora Maria Rosaria Boccia, la quale si dichiara presidente dell’organizzazione “FASHION WEEK MILANO MODA”, Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) precisa di non avere alcun tipo di rapporto, relazione commerciale o professionale né con la signora Maria Rosaria Boccia, né con l’organizzazione “FASHION WEEK MILANO MODA”. A tal proposito, si precisa che CNMI è titolare esclusiva del marchio “Milano Fashion Week®” e si riserva ogni diritto di agire a tutela del proprio noto brand. CNMI è infatti l’associazione senza scopo di lucro che, dal 1958, disciplina, coordina e promuove lo sviluppo della moda italiana ed è l’organizzatrice della Milano Fashion Week®, una delle principali settimane della moda internazionali.” Insomma questa signora aveva già aperto una bel profilo ig della sua associazione Fashion Week Milano Moda con la seguente definizione “associazione che disciplina, coordina e promuove lo sviluppo del Made in Italy ( con tanto di bandierina italiana), organizza, coordina e promuove eventi prestigiosi (punto esclamativo). Io sto ancora ridendo.
Ebbene si ragazzi, tutti i nostri impegni rimandati a settembre stanno iniziando a fissarci e sarà un mese veramente impegnativo. Penso sia giunto il tempo di cancellare gli screenshot di agosto dal mio cellulare, che tanto non avevano veramente senso: L’hotel nel deserto fatto per chi odia la gente, Spirit il cavallo del film esiste davvero; i collant di Saint Sass con la scritta Bite Me sulla chiappa ( e altre frasi …), il post di Paolo Stella che dedicava la tazzina del buongiorno alla Crisalide ed ho pensato ad un post senza #adv a mio favore; gli ordini su Amazon che mi sono fatta mandare in vacanza come la mousse coreana per lavarmi la faccia e il nuovo gloss di Victoria Beckam beauty di cui non potevo assolutamente fare a meno.
Io per non saper leggere ne scrivere (forse non è proprio così ma avete capito il senso) vi do due consigli per affrontare questo mese. Primo, mettete in ogni comunicato stampa, post, frase , dialogo o qualsivoglia comunicazione la parola DEMURE che è la parola del momento ed indica, ispirandosi ad una donna pudica, giudiziosa e modesta, l’estetica chic e minimalista che anticipa la moda della stagione. Secondo consiglio (non richiesto lo so) è di pensare a quello che avete e non a quello che vi manca per essere felici. Penso a quella ragazza che guardava il cielo cercando forse una stella candente per esprimere un desiderio ed è stata brutalmente accoltellata da uno sconosciuto; a Fabrizio Longo, direttore Audi Italia che si arrampicava su una parete di roccia come al suo solito ed è caduto senza via di scampo, ed a quella ragazzina di 18 anni figlia di conoscenti che è morta di tumore all’improvviso.
E’ vero, la moda non è frivolezza, ma a volte ti porta in un mondo che non è reale. Forse è per quello che non fattura più.