L’auto italiana, con il suo bagaglio di valori e competenze, non credo sia affatto finita e Microlino è orgogliosamente italiana”, lo dice Michelangelo Liguori, ceo di Microlino Italia, aggiungendo che “ ci stiamo adattando nell’ambito delle emergenti esigenze di mobilità sostenibile, Microlino ambisce ad avere un ruolo rilevante nella micromobilità urbana, non potevamo che scegliere Torino, da oltre un secolo la culla della grande tradizione automobilistica italiana, per costruirlo”. Non è quindi un caso che lo svizzero Wim Ouboter, fondatore di Micro insieme ai figli Oliver e Merlin, abbia individuato proprio nella capitale piemontese il luogo dove avrebbe potuto sviluppare, in tempi ridottissimi, per poi mettere in produzione la microcar, perché solo qui l’immenso patrimonio umano, di cognizioni e di tecnologie, forgiato in più di un secolo di storia, trova il suo giusto completamento nella vocazione imprenditoriale a evolvere di continuo. Determinante anche la rilevanza dell’aspetto umano – da altri costruttori disprezzato – perché a Torino non si svolge solo un lavoro con perizia e rigore, ma si fa leva sulla passione e l’orgoglio di tutta una città, consapevole della sfida che ogni azienda ha di fronte. Microlino é un nuovo catalizzatore di opportunità economiche per l’intero territorio locale. “La produzione della Microlino è 100% made in Italy – ribadisce Liguori – tutti i processi principali sono infatti dislocati nell’area di Torino: lo stampaggio e la lastratura avvengono a Moncalieri, la cataforesi della scocca a Caramagna, mentre l’innovativa verniciatura, che consente infinite personalizzazioni del veicolo, le plastiche delle finizioni sono prodotte a Moncalieri, il motore elettrico ad Ivrea e l’assemblaggio finale sono eseguiti a La Loggia”. La produzione coinvolge una filiera di eccellenza, come dimostrano i circa 70 partner italiani che collaborano per creare un veicolo di altissima qualità. L’ ambizione è far diventare Microlino la seconda vettura, ma la prima elettrica, del nucleo familiare. Uberto Gavazzi, Country Manager Italia, sottolinea inoltre che “ più del 93% della produzione è destinata all’esportazione, dove abbiamo una rete di importatori o di distributori locali. In Italia, Microlino si vende attraverso concessionari, stiamo procedendo con l’espansione per essere presenti in tutto il territorio. Far conoscere il prodotto e far diventare rilevante il mercato italiano sarà una delle sfide più importanti per la nostra azienda nel 2025.