Ad Hoc Atelier è una nuova piattaforma di vendita di abiti, accessori e gioielli uomo/donna, 100% Made in Italy e 100% stylish. Produzioni di nicchia artigianali e di alta qualità, design immediatamente riconoscibile e story telling forti.
Quattro i fondatori, tutti under trenta, laureati presso l’Università Bocconi e con master internazionali: Lorenzo Colucci, Carolina Du Chene, Giovanni Friggi e Vittorio Tatangelo che la scorsa primavera hanno concepito l’idea alla base di Ad Hoc Atelier. Un market place con una filosofia precisa: una vetrina per brand innovativi e autenticamente italiani, un viaggio alla scoperta di label ancora poco conosciute che raccontano il meglio, la bellezza e la tradizioni artigianali del nostro Paese.
Un sogno che si basa su un’idea concreta di sostegno al Made in Italy attraverso il canale di vendita on-line – che negli ultimi nove mesi è aumentato di sette anni offrendo delle straordinarie opportunità di ripartenza e di riposizionamento – e che punta tutto sulla qualità e sulla sostenibilità: buy less, buy better! Un progetto, già selezionato da Astra Incubator (il primo programma di pre-accelerazione per startup di successo nato per connettere aspiranti innovatori e formare team dalle molteplici competenze), dove la ricerca dello straordinario ha l’obiettivo di permettere a tutti i fashion addicted di accedere facilmente al meglio delle botteghe italiane con un solo click.
Circa cinquanta le realtà che oggi hanno già aderito al progetto, tra queste: Emmecici (Torino), capi frizzanti e colorati; Giglio Tigrato (Milano), pezzi vintage che tornano a nuova vita grazie alla pittura; Giulia Tamburini (Milano), gioielli personalizzati in oro, argento e bronzo; Bastah (Firenze), una collezione di abiti iperfemminili e sostenibili Made in Toscana; Cherì (Roma), bikini e party dress glamour, rétro e green ispirati ad una Hollywood anni ’70; e Y’AM (Capri), stile timeless che celebra con le sue collezioni l’azzurro dell’isola in tutte le sue sfumature.
Bello!