A #FORUMAutoMotive confronto tra i protagonisti della filiera automotive durante due giornate di lavori, seguiti in presenza a Milano e in diretta streaming, in un percorso articolato in sessioni sviluppate anche grazie al contributo di esponenti del mondo politico tra i quali spicca l’intervento in apertura del ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgietti.
Il giornalista Pierluigi Bonora, ideatore e promotore del movimento di opinione #FORUMAutoMotive, ha condotto personalmente alcune fasi del dibattito che, oltre che in presenza dallo studio televisivo allestito all’Enterprise Hotel di Milano, è stato reso disponibile e diffuso via social.
È necessario – unanime l’appello da parte di tutti – che la politica ascolti e coinvolga nella progettazione del futuro chi ogni giorno vive il mercato nella sua drammatica attuale realtà.
Il presidente di AsConAuto Fabrizio Guidi, in occasione del talk show “La mobilità che cambia: gli italiani nel caos. Occorre informare e formare” moderato da Umberto Zapelloni, responsabile inserto Mobilità Il Foglio, si unisce alla richiesta univoca della filiera: “Noi imprenditori dobbiamo poter contare su misure a sostegno delle nostre attività e, in tal senso, siamo in attesa che il governo sappia valutare il peso che ha il comparto automotive anche in termini di crescita, indotto e innovazione, creando interventi mirati a sostegno della nostra permanenza nel mercato, del mantenimento dell’occupazione e del nostro sviluppo in futuro. Il ricambio originale è rimasto per tutto il nostro sistema, ma soprattutto per i clienti, garanzia di qualità e sicurezza. Noi interveniamo da tempo a sostegno della formazione dei lavoratori della nostra rete di autoriparatori, anche in relazione alle nuove auto elettriche, ma urgono provvedimenti a sostegno effettivo della domanda per rinnovare il parco automezzi, anche perché quello attuale sulle strade è tra i più vecchi. La gente capisce bene e capisce sempre quanto accade e non si piega alle logiche dell’ideologia imposta dall’alto, come nel caso della scelta univoca collegata all’auto elettrica e alla decisione imposta dalla Ue. Ora, imporre una soluzione come unica – come quella dell’elettrico – quando la gente cerca più opzioni, non può costituire una risposta adeguata ai bisogni della nostra popolazione. Bisogna porre maggiore attenzione anche ad altre opportunità come, per esempio, la ricerca e il contestuale sviluppo di nuovi carburanti”.