Sostituire il nome dell’Alfa Romeo Milano con la nuova nomenclatura Junior comporterà sicuramente un aumento di costi per Stellantis che neppure la produzione prevista in Polonia potrà compensare. A due mesi dalla commercializzazione ufficiale – era prevista nel mese di giugno – tutta la rete dei concessionari e dei rivenditori era ormai attivata. I loro show room disposti per accogliere il nuovo suv, molto atteso, della casa del Biscione, avranno necessità di ulteriori cambiamenti che incideranno sulle loro spese, dovranno essere indennizzati, giustificando anche i contatti con la futura clientela, informandola attenendosi agli ideali del brand, un compito basilare. Milano in questa settimana del design è letteralmente tappezzata di immensi cartelloni che inneggiano alla Milano, significavano anche un messaggio del made in Italy per tutti gli stranieri che stanno invadendo la capitale lombarda, dovranno essere rimossi e sostituiti. Quasi sicuramente verrà annullato l’evento previsto stasera nelle strade del quadrilatero della moda, difficile comunicare in modo corretto e sincero una situazione improvvisamente divenuta critica, rispettando il prestigio dell’azienda e del marchio in particolare, che subirà delle conseguenze. Verranno gettate montagne di depliant, di cataloghi, di manuali, di portachiavi, di omaggi, tonnellate di denaro buttato, consumi inutili, uno spreco di soldi che potevano essere impiegati per finanziare altri progetti, nel momento in cui quasi la totalità delle fabbriche di Stellantis, in Italia, sono in cassa di integrazione costante. A livello industriale anche il logo, con la scritta Milano, dovrà essere rimosso, realizzando, in tempi rapidissimi, lo stampo della nuova terminologia. Fatiche non solo fisiche, anche intellettuali di chi la deve disegnare e progettare, in affanno per non creare un ulteriore spostamento – inevitabile – della data di inizio della vendita della vettura, il vero danno di tutta questa distorta e confusa operazione. Per ora non si sono delineate le dimissioni di nessun manager, io partirei dall’alto. Sergio Marchionne li avrebbe cacciati tutti.
Foto: Motor1.com
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