Il capo del gruppo Volkswagen, Oliver Blume ha preso il timone del colosso tedesco, lo scorso settembre (era responsabile del marchio Porsche) imprimendo subito una svolta, riscrivendo il futuro. “Con prodotti stimolanti ed un focus chiaro e strategico, il nostro Gruppo sta consolidando, grazie al suo processo di costante trasformazione, la sua posizione di forza concentrandosi non solo su nuovi modelli, ma sulla riduzione dei costi, sul maggiore utilizzo delle sinergie interne, continuando a crescere, con profitto, anche in Nord America”. Tutti i marchi (Volkswagen, Audi, Seat, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche, Ducati oltre ai veicoli commerciali e industriali) hanno contribuito ad ottenere l’utile operativo di 25,8 miliardi di euro, significa un margine dell’8% su un fatturato di 322,3 miliardi di euro, grazie a consegne aumentate del 12%, arrivate a 9,24 milioni di unità. I veicoli elettrici sono notevolmente aumentati, in tutto lo scorso anno ne sono stati immatricolati 771.100, corrisponde ad un più 35% rispetto al 2022, tanto che il Gruppo é leader in questo segmento. I ricavi delle vendite di Audi, Lamborghini, Bentley e Ducati si sono potenziati a 69,9 miliardi, più 13%, sempre nei confronti con il bilancio precedente. Il flusso di cassa della divisione auto è salita a 10,7 miliardi di euro, con una liquidità rafforzata a 40,3 miliardi alla fine del 2023. Il gigante di Wolfsburg, pur vivendo le innumerevoli tribolazioni legate al cambiamento del settore, è l’unico europeo a guardare negli occhi, senza alcuna deferenza, il potentissimo giapponese Toyota, cercando di arrestare, contemporaneamente, l’invasione cinese in Europa, confrontandosi con le vendite di Byd e Tesla che si sono posizionate in testa alla classifica, proprio nel paese asiatico. L’americana Tesla, inoltre, ha deciso di costruire, nei dintorni di Berlino – pare una sfida – la sua unica fabbrica nel Continente, occupa 12mila dipendenti, in grado di produrre da 300mila a 500mila veicoli. Da parte sua, Volkswagen ha stretto alcune alleanze con partner cinesi, lanciando una piattaforma elettrica specifica per il paese asiatico, cercando così di ammorbidire la feroce concorrenza locale che potrà solo accentuare la competizione degli attori già insediati. Confermando stabili gli investimenti, per i prossimi cinque anni, per oltre 170miliardi, da spalmare, nel mondo, in ogni area e settore maggiormente attrattivo del mercato, il 2024, pur essendo un anno di transizione, con molte sfide da affrontare, è considerato positivo, in particolare nell’Europa occidentale. È già stata pianificata l’uscita, per la fine di dicembre, di almeno 30 nuovi modelli, alcuni solo elettrici, oltre al pianale PPE Premium, completamente green. Golf, Tiguan, Passat, Octavia e Superb del brand Volkswagen affronteranno aggiornamenti importanti, nuove – da cima a fondo – la Porsche Macan Electric, l’Audi Q6 e-tron la prima ad essere costruita sulla piattaforma Premium electric. Sul pianale modulare Meb nasceranno anche la Vw ID.7 Tourer elettrica e il suv Cupra Tavascan, sempre a zero emissioni. Blume ha ancora precisato che: “Con un portafoglio ampio, in costante crescita, possiamo soddisfare i nostri clienti a livello globale, come nessun altro produttore. Una flessibilità che è un vero vantaggio competitivo”.