La loro canzone “Brividi” ha sbancato il Festival di Sanremo, che ha incoronato Blanco e Mahmood come vincitori dell’edizione 2022. Un successo totale, netto, mai messo in discussione, che lancia i due cantanti nell’Olimpo della canzone italiano.
Forse, però, non tutti sanno che Blanco poteva calcare ben altri palcoscenici, quelli del calcio. Lui, all’anagrafe Riccardo Fabbriconi, fino a qualche anno fa per i suoi amici e compagni di squadra era semplicemente “Fabbro”, tipica storpiatura del cognome nel linguaggio da spogliatoio. Perché Blanco fino a poco tempo fa è stato un calciatore promettente, che stava crescendo nel settore giovanile della FeralpiSalò, la cui prima squadra disputa il campionato di Lega Pro con ottimi risultati.
Giocava da difensore centrale, buon fisico (lo si è visto anche sul palco dell’Ariston), dotato di tecnica e senso tattico, un giovane calciatore promettente che secondo tanti poteva fare strada. E strada l’ha fatta davvero, ma in un altro campo, perché la passione per le canzoni e il sogno di un futuro da star della musica hanno avuto la meglio sul calcio, una passione che non verrà mai meno, ma che è stata messa in secondo piano.
Se lo sentiva, e quando ha dovuto scegliere non ha avuto dubbi, nonostante le tante incognite che avrebbe dovuto affrontare. Ma ha avuto ragione lui, e il successo di Sanremo è lì a dimostrarlo. E chi lo ha conosciuto ben prima che diventasse Blanco ha sempre fatto il tifo per lui: sul profilo Instagram della FeralpiSalò nei giorni scorsi hanno voluto mandargli un messaggio durante la prima serata di Sanremo: «Che ‘Brividi’ vederti su quel palco. Forza Blanco!», accompagnando il post con una sua foto di qualche anno fa, faccia da ragazzino, ben diverso rispetto al personaggio diventato adesso, che si è presentato sul palco vestito da Valentino.
Dopo la FeralpiSalò, Blanco è andato a giocare nella squadra della Vighenzi di Padenghe, piccolo comune sulle rive del Garda, dove è stato il capitano della squadra degli Allievi Regionali. Ma il richiamo della musica è stato più forte, nonostante il talento sul campo non gli mancasse: «Ci disse che si era sempre trovato molto bene, che gli sarebbe dispiaciuto lasciarci, ma che aveva scelto la musica – ha raccontato al Corriere della Sera Vittorio Sandrini, suo allenatore alla Vighenzi – Non ci credemmo fino in fondo, quando ce lo confidò. Sapevamo che cantava, alcune tracce si potevano trovare sul suo canale YouTube, di ritorno dalle trasferte in pullman i ragazzi intonavano spesso Notti in bianco. Ma non avevamo compreso quanto per lui la cosa fosse seria, tanto che insistemmo perché provasse a fare entrambe le cose. Inizialmente accettò, poi ci ha pensato la pandemia a rendere definitiva la sua decisione. Non ne conosco tanti di suoi coetanei che abbiano avuto la sua convinzione nell’intraprendere con tutto sé stesso un percorso. L’importante è che abbia trovato il modo più congeniale per esprimere quello che ha dentro. Quello che fuori dal campo nascondeva, che in campo faceva intravedere, e che col microfono in mano sta mostrando a tutta Italia».
Adesso Blanco e Mahmood porteranno la canzone vincitrice del Festival all’”Eurovision Song Contest 2022”, in programma il 10, il 12 e il 14 maggio a Torino. Rappresenteranno l’Italia, un po’ come se fossero la Nazionale della musica.