Dopo una tappa a Londra e un tuffo nell’indie sleaze dei primi 2000, la Pre Fall 2024-2025 di Blazé si sposta a New York. Le bluse in velluto color ruggine hanno un’ironia giocosa, i completi salmone in seta hanno camicie pussybow lucide da abbinare per vezzo a pantaloni dalla gamba dritta e dal finish opaco.
Se la palette predilige i toni neutrali e i neri più drammatici, con incursioni occasionali nel salmone o nell’azzurro polvere, il patrimonio tessile della collezione deve molto al guardaroba di lui: i gessati, check, i tweed si traslano sui blazer doppiopetto con le iconiche smiley pocket. A bilanciare l’attitudine mannish, i gilet in maglia con maxi bottoni dorati, evoluzione languida dei classici sottogiacca, si indossano sulla pelle nuda.
Grazie allo stesso calibrato gioco di equilibri tra Yin e Yang, le camicie maschili a micro-righe si indossano con longuette in pelle e blazer monopetto dai bottoni tartaruga, mentre quelle in seta lavallière si liberano di una certa ingenuità infantile, se accoppiate alle sahariane in seta.
Un guardaroba, quello della donna Blazé, che non disdegna il denim, ma lo sublima su pantaloni boot cut o twisted seam, che imitano i volumi dei cargo, così come su giacche boxy e completi logati sui quali appaiono i cavallucci marini simbolo di quell’unione tra mondo nautico e mondo ippico alla base delle ossessioni del brand italiano.
E il logo si inserisce, in maniera subliminale, tra le trame e nei decori del resto del guardaroba, ricamandosi sulle camicie maschili o imprimendosi sui bottoni di blazer e polo, così come sui Gliss Bolero in tweed.