Il centrocampo è la zona più delicata del campo, quella da dove partono gli attacchi e dove cominciano le difese. Logico che un allenatore abbia a cuore di sistemare la squadra in quella zona. Ovvio che per Antonio Conte e Andrea Pirlo il centrocampo sia quasi un’ossessione. L’allenatore dell’Inter aveva chiesto più volte Arturo Vidal, invano. Ora che il Barcellona è nella bufera e che il nuovo allenatore Ronald Koeman ha detto al centrocampista che non rientra nei suoi progetti tecnici, ecco che l’Inter può rifarsi sotto a condizioni molto più favorevoli. Il sogno di Antonio Conte è di avere anche N’Golo Kanté del Chelsea, un osso duro da strappare alla squadra inglese. Avrà con certezza, almeno così dicono Marotta e Ausilio, Sandro Tonali uno dei giovani centrocampisti più promettenti d’Europa. Ma l’Inter per comprare dovrà anche vendere e su mercato c’è sicuramente Marcelo Brozovic le cui recenti intemperanze, unite a una prestazione non proprio esaltante nella finale di Europa League contro il Siviglia, hanno urtato la suscettibilità del vertice nerazzurro. Ma oltre a Brozovic, Marotta e Ausilio devono piazzare anche Perisic (che probabilmente resterà al Bayern) e Joao Mario. Sul mercato c’è anche Skriniar a meno che Conte non decida anche un cambio di modulo.
L’allievo di Conte, cioè Andrea Pirlo neo allenatore bianconero, sta delineando la sua Juventus. E anche lui sta partendo dal centrocampo. Aveva chiesto il regista del Sassuolo, ex Milan, Manuel Locatelli ma la società emiliana ha dichiarato incedibile il giocatore. Così Pirlo ha deviato sullo statunitense dello Shalke04 Weston McKennie. Per l’attacco, Pirlo vorrebbe costruire un tenadem Cristiano Ronaldo-Dzeko, attempato ma micidiale: la Roma, però, nicchia in attesa di poterlo sostituire adeguatamente. Tuttavia, la Juventus ha una carta da giocare importante, che è quella legata a Edinson Cavani, ma a frenare la società bianconera erano le condizioni economiche imposte dai manager del giocatore, oggi guidati dal fratellastro Walter Guglielmone: 8 milioni netti l’anno per tre stagioni con ricco bonus alla firma di quasi 10 milioni di euro. Troppo per la Juve, nel bel mezzo di una rivoluzione che parla di abbattimento monte ingaggi e riduzione dell’età media sulla quale si farebbe eccezione solo per un giocatore indiscutibile come Dzeko.
Intanto l’operazione Milan-Ibrahimovic è in stasi per la richiesta del giocatore: 7 milioni netti annui, più bonus. Il difensore Romagnoli ha posto due condizioni per restare al Milan: uno stipendio da top player e una squadra competitiva. Paolo Maldini, d.s. rossonero, sta trattando col Chelsea il ritorno dell’attaccante Bakayoko col quale ha già l’intesa economica: 3 milioni annui netti. Ma il Chelsea chiede 30 milioni per il cartellino, cifra elevata per le casse rossonere. Infine il trasferimento di Brahim Diaz dal Real Madrid registra passi avanti.
La telenovela Messi, cominciata l’altro ieri con l’addio della Pulce al Barcellona, sta imperversando in tutta Europa. Il presidente della società catalana, Bartomeu, sta cercando di trattenerlo ma l’asso argentino insiste nel suo proposito di lasciare la società in cui ha giocato per vent’anni, fin da bambino. L’Inter spera, ma il Manchester City è in pole per l’ingaggio del giocatore che andrà da chi potrà garantirgli uno stipendio di 30 milioni annui netto e la partecipazione alla Chmpions. Massi avrebbe chiesto alla Fifa un CTI, un certificato provvisorio preliminare per trasferirsi in un altro club. Vuole lasciare il Barcellona gratis secondo la clausola del suo contratto (smentita dal club, pronto ad aprire, al di là delle smentite, una battaglia legale) ed è pronto ad andare avanti per la sua strada, forzando la mano per firmare per un nuovo club.