In tempo di recupero, la Juventus riagguanta il Milan, in dieci per la giusta espulsione di Theo Hernandez con doppio giallo, con un calcio di rigore segnato da Cristiano Ronaldo per un mani di Calabria visto dall’addetto al Var e segnalato all’arbitro Valeri. Ora, Valeri era a tre metro dall’episodio, in buona posizione: se non ha visto il braccio largo di Calabria che impattava il pallone, significa che l’operato dei nostri direttori di gara qualche perplessità la suscitano.
La spaccatura tra il presidente della Federcalcio, Gravina, e Nicchi è ormai evidente e non è più sanabile. Alla Figc non piace la trasformazione del settore arbitrale in un feudo di Nicchi che sta lavorando alla sua quarta rielezione. Gravina ha utilizzato parole comprensive, certo non di rottura, dopo lo sfogo di Commisso nei confronti degli arbitri. Sfogo che era stato liquidato da Nicchi («Sono gli arbitri a essere disgustati»). E oggi la Federcalcio ha diramato una nota ufficiale che è una sonora bocciatura dell’operato di Nicchi: “L’Italia è stata uno dei primi Paesi al mondo a sperimentare la tecnologia nel calcio. L’adozione del Var da parte dell’IFAB, infatti, è stata preceduta da un periodo di prova off line nel massimo campionato italiano che ha generato risultati eccezionali, contribuendo in maniera determinante all’implementazione del protocollo definitivo. Animata dallo stesso desiderio di innovare e con il medesimo spirito di servizio dell’epoca, la FIGC si è fatta interprete delle richieste pervenute nelle ultime settimane da numerose Società di Serie A ed ha anticipato informalmente alla FIFA la propria disponibilità a sperimentare l’utilizzo del challenge (la chiamata all’on field review da parte delle squadre), nei tempi e nei modi che l’Ifab eventualmente stabilirà. La Federcalcio è convinta che, continuando il percorso già intrapreso, si possa portare il calcio in una dimensione sempre più vicina ai milioni di appassionati, senza intaccare l’autorevolezza dell’arbitro bensì fornendogli strumenti concreti di ausilio. Il Presidente Gabriele Gravina, inoltre, ha condiviso con il designatore della Can A Nicola Rizzoli l’esigenza, già trasferita ai direttori di gara, di intensificare il ricorso all’on field review nei casi controversi che rientrano nell’ambito del protocollo internazionale. Ciò al fine di non alimentare polemiche strumentali che intacchino l’immagine del nostro campionato, che si appresta ad entrare nella fase cruciale della stagione”. E con questo la Figc ha chiesto ufficialmente alla Fifa la possibilità a introdurre il challenge nel calcio, ossia il Var a chiamata come accade nel tennis, nel basket e in altri sport. Tra l’altro nel comunicato la Figc evidenzia che nelle ultime settimane numerose società hanno chiesto di introdurre il challenge. Insomma Gravina fa comprendere che il calcio sta cambiando e che non è più tempo di fare muro.
Detto questo, la partita di San Siro ha visto la Juventus, ha faticato nella zona nevralgica del campo per il marcamento asfissiante del Milan, aggrappata a Cristiano Ronaldo che con una rovesciata si è visto intercettare il pallone dal braccio di Calabria che ha fatto una torsione del corpo per non prendersi la pallonata in faccia o altrove. Il Milan ha protestato, perché i rossoneri hanno ritenuto che il braccio fosse largo per la dinamica dell’azione. Il Var è stato di parere contrario, e io sono d’accordo perché in quelle occasioni tanti giocatori si girano per contrapporsi al colpo avversario tenendo le braccia dietro la schiena. Sicché Valeri, vista l’azione, ha concesso il rigore.
Un pari che ci può stare (Buffon ha effettuato pregevoli interventi su Rebic e Ibrahimovic; Donnarumma bravo su Cuadrado) pur se in modo stretto per il Milan. I rossoneri, con la stessa tattica di pressing adottata nel primo tempo contro l’Inter, e cioè pressing ravvicinato e molto alto più Calhanoglu costantemente alle costole di Pjanic, hanno messo in difficoltà la difesa bianconera sino a quando non sono rimasti in dieci al 26.mo della ripresa causa l’espulsione di Hernandez per due gialli, ingenuo a rimediare il primo con un intervento al limite della propria area di rigore. Da quel momento la Juve, fuori Matuidi e Ramsey, che sembra un corpo estraneo, per Rabiot e Bentancur ha cominciato ad attaccare creando qualche mischia in area rossonera con la soluzione finale di Cristiano Ronaldo su rigore. Tuttavia, occorre rimarcare che Juventus di Maurizio Sarri è lenta, prevedibile, tanto che Cristiano Ronaldo non è riuscito nemmeno a crearsi la giocata giusta se non con il caso e con la sua grande classe. E quando al 70.mo è entrato Higuain, subissato di fischi dal pubblico di San Siro, il centravanti non ha toccato palla. Alla partita di champions contro il Lione mancano due settimane e per fortuna la Juventus incontrerà una squadra francese che naviga in nona posizione di classifica. Ma anche contro un avversario tutto sommato modesto, ma che sul campo giocherà con grinta come ha fatto ieri il Milan, Maurizio Sarri dovrà ben valutare la situazione per vincere il doppio confronto.