Ci sarebbero stati 80 mila spettatori stasera a San Siro se il vero arbitro della partita fra Milan e Juventus non fosse il Covid-19. Quindi, non un arbitro col fischietto, quello sarà Marco Guida uno dei nostri migliori coadiuvato al Var dal collega Rosario Abisso, ma il giudice più terribile per tutti i campi di calcio, un giudice che ha decretato di lasciar vuoti gli spalti fino a quando piacerà a lui. Non sarà quindi la stessa partita che si sarebbe giocata un anno fa, con un Milan in crescendo e la Juventus che dovrà fare a meno degli squalificati Dybala e De Ligt che probabilmente saranno sostituiti da Higuain e Rugani. Fa specie di Milan che sta giocando un buon campionato dopo l’esonero di Marco Giampaolo. Qualche fatica all’inizio, fra cui in dicembre il tracollo con cinquina a Bergamo contro l’Atalanta e la sconfitta nel derby prima del “fermi tutti”, poi dopo il lockdown la squadra rossonera ha ottenuto buoni risultati contro le squadre capitoline: vittoria in casa contro la Roma e vittoria all’Olimpico contro la Lazio. Il Milan gioca abbastanza bene, sicuramente gioca sempre con grinta. Eppure Pioli, a fine stagione, dovrà andarsene perché al Milan arriverà il tedesco Ralf Rangnick col doppio ruolo di direttore tecnico e allenatore, ma col diritto – scrive calciomercato.com – di peso decisionale dal mercato al settore giovanile, passando per il settore medico. Tutto ciò, ammesso che il Milan abbia le possibilità economiche per farlo.
A Lecce si gioca una penultima spiaggia fra la squadra locale e la Lazio. Penultima spiaggia, perché non si tratta di un vero e proprio “dentro o fuori” perché nel calcio quel che conta è la somma finale dei punti. Ma certamente chi perderà vedrà allontanarsi di un bel po’ la salvezza, per il Lecce, e il sospirato scudetto, per la Lazio. Simone Inzaghi ritrova gli squalificati Immobile e Caicedo che furono all’origine della debacle casalinga col Milan. Quindi partita difficilissima per il Lecce contro una squadra che, soprattutto quando gioca in trasferta, concede poco a chiunque.
Chi si gioca parecchio, dopodomani a Verona, è l’Inter battuta in casa dal Bologna del giovanissimi Juwara, un diciottenne arrivato in Italia dal Gambia su un barcone di rifugiati insieme alla mamma. Dopo la batosta casalinga, Antonio Conte è stato chiaro: “Siamo tutti sotto esame, dobbiamo dimostrare di appartenere a questo progetto, perché in caso contrario è giusto prendere altre scelte”. Il riferimento a Gagliardini è palese, il liscio dell’ex atalantino pagato 30 milioni (chi lo ha segnalato ad Audisio non dovrebbe far parte degli scout nerazzurri) ha consentito a Juwara di segnare il pareggio bolognese. E a pesare è stato anche l’errore contro il Sassuolo a porta vuota che ha privato l’Inter di due punti. Lo sto ripetendo da molto tempo che Gagliardini non ha statura tecnica per una squadra che voglia diventare grande. E, recentemente, ha mostrato anche segnali di cedimento psicologico dovuti certamente agli errori che fa e alla presa di coscienza dei suoi veri limiti tecnici: penso che a Verona non ci sarà.
Beppe Marotta, a.d. nerazzurro, è ora sul mercato con obiettivi importanti e subito pronti: Sandro Tonali, Emerson Palmieri del Chelsea, Arturo Vidal e un attaccante, due se Lautaro Martinez andrà in Spagna. Difficile sostituire Lautaro, cederlo per prendere un altro attaccante che non sia la suo livello è un non senso. Marotta gli dia l’ingaggio che merita (come quello di Lukaku) e se lo tenga costruendogli intorno una squadra come si deve, questo chiedono i tifosi. Se Lautaro Martinez resterà, io sono ancora per l’ingaggio come terza punta di Francesco Caputo che nel Sassuolo segna sempre. Compirà 33 anni il 6 agosto ed è di Altamura. Una città dove sanno fare.. il pane!