Un gol di Rebic, con sospetto fallo di Castillejo su Berenguer, inguaia il Torino del presidente Cairo, ora troppo vicino alla zona retrocessione. Moreno Longo non è riuscito a dare ai granata lo spirito necessario e la giusta tattica per cominciare una risalita che, adesso, si annuncia più difficile del previsto. Il Torino di oggi è poca cosa, Belotti lasciato sempre solo, non ha palloni giocabili. Una squadra che non riesce a fare un tiro in porta non suscita solo perplessità ma anche una convinzione: che la società non abbia operato sul mercato di giugno e di gennaio in maniera conveniente. Il centrocampo non crea, la difesa a volte interpreta certi movimenti in modo sbagliato. Del Toro, in sintesi, si può salvare solo il portiere Sirigu che ha effettuato alcune parate gol davvero eccellenti.
A Torino, intanto, è scoppiata la polemica per le parole di Maurizio Sarri nei confronti dei giocatori juventini: “Se si intende vedere una organizzazione collettiva come quella vista in alcune formazioni che ho allenato gli scorsi anni, quella qui non si vedrà mai. Alla Juve ci sono giocatori individualmente fortissimi che esprimono il meglio giocando da solisti”. Come dire: la Juve non può seguire i miei dettami tattici, sarò io a far giocare Dybala e compagni come sanno fare loro. Il significato nascosto è che quella di Sarri è stata, come ho sempre sostenuto, una scelta di ultimi giorni, quando cioè La Juve ha capito che Guardiola non si sarebbe potuto liberare dal Manchester City. Il quale City adesso è nei guai con l’Uefa e Guardiola potrebbe essere libero a fine anno. Ergo: potrebbe togliere a Sarri la la panchina bianconera.