Pareggia a San Siro contro l’Inter, vince a Bologna, espugna l’Olimpico battendo la Lazio con un rete preziosa del solito Caputo (caro Conte, lei che pensava a Giroud!) facendo tramontare i sogni di gloria della formazione diretta da Simone Inzaghi. Il Sassuolo gioca un calcio veloce, fatto a volte di possesso palla e a volte di ripartenze micidiali che fanno perno su un centrocampo di qualità, organizzato dall’ex milanista Locatelli, molto efficace anche nei contrasti; e in attacco, Boga e Caputo sono un incubo per le difese avversarie (il gol di rapina finale dell’ex empolese è stato un capolavoro), un reparto in cui all’Olimpico ha debuttato in serie A anche il ventenne Raspadori, nato in un paesino del Bolognese e cresciuto nelle giovanili del Sassuolo, che De Zerbi non ha avuto timore a lanciare in una partita difficilissima: una rete annullata, una buona, tanti palloni giocati con qualità e personalità, nessun errore, migliore in campo. Un risultato eccellente, dopo una logica panchina in attesa del momento buono. La qualità di un allenatore sta soprattutto in questo, nel cogliere cioè il momento opportuno per capire quando è ora di lanciare un giovane dandogli fiducia completa e non spezzoncini di partita. Come un’Atalanta di seconda fascia, i ragazzi del Sassuolo non si fermano più e adesso stanno mirando a un posto in Europa League. La Roma, che ha vinto agevolmente sul terreno del Brescia, con 8 punti in più è probabilmente troppo lontana in classifica. Ma il Milan è a quota 50, quattro punti sopra il Sassuolo e il distacco non è certo insormontabile.
Contro il Sassuolo nella Lazio hanno naufragato Bastos e Acerbi e quasi tutto il centrocampo in cui il solo Luis Alberto è stato sufficiente. Si aggiungano le polveri bagnate degli attaccanti, con Immobile che sta attraversando un momento di flessione nel rendimento (spesso è in fuorigioco, sbaglia occasioni propizie con tiracci in tribuna, non gli riescono gli scambi con Saicedo peraltro pure lui in scarsa condizione). Evidentemente Simone Inzaghi non è riuscito a dosare gli sforzi dei suoi giocatori, quella che sembrava la squadra con meno problematiche in lockdown sta tornando la squadra poco efficace di inizio campionato. Ora La Lazio ha l’Atalanta a un punto e l’Inter che può appaiarla in classifica: e nelle prossime due partite dovrà recarsi a Udine, terreno difficile per tutti, e a Torino contro la Juve. Ma, contrariamente a quanto avevo preventivano, la partita del 20 luglio non sarà più una partita scudetto.