Antonio Conte ha giocato di senno. Sapeva benissimo che giocando ogni tre giorni il turnover non è necessità ma obbligo. E sapeva altrettanto bene che dopo il lockdown Romelu Lukaku aveva bisogno di smaltire qualche etto di troppo per rimetterne la grossa muscolatura in funzione con qualche allenamento in più. Lo ha schierato nelle prime partite della ripresa di campionato, poi contro il Brescia lo ha lasciato riposare dando spazio al suo giocatore più in forma. Che in questo momento è Alexis Sanchez. Poi ha dimenticato la modestia di qualche prestazione di Moses e lo ha confermato alla destra dei cinque di centrocampo lasciando Young, fresco di rinnovo contrattuale, a sinistra. Questi tre giocatori insieme a un centrocampo che il Brescia non è riuscito mai a impensierire se non una volta, dopo tre minuti quando Donnarumma, liberissimo sul dischetto del rigore, ha mandato la palla in tribuna consegnando, con quell’errore, la partita all’Inter. Da quel momento è stato tutto un susseguirsi di azioni da gol, i nerazzurri hanno scosso sei volte la rete che il portiere bresciano Joronen non riusciva a difendere se non con qualche prodezza. I primi tre gol nerazzurri (di Young, Sanchez e D’Ambrosio) sono stati i più belli, gli altri tre (di Gagliardini, Eriksen e Candreva) sono arrivati di conseguenza punendo il Brescia che mi è parso squadra già convinta della retrocessione in serie B. Le due ali, o esterni alti chiamateli come volete, e Sanchez hanno fatto ammattire la difesa delle Rondinelle, con Sandro Tonali schierato davanti a dover tamponare tutto e tutti, senza peraltro riuscirci quasi mai. Ma soprattutto Moses ha disputato una partita per dimostrare il proprio autentico valore tecnico, in tandem con un sontuoso Sanchez ha confezionato i primi due gol: il secondo grazie a un rigore che Moses stesso si è procurato con un’azione in velocità e salto del difensore che mi ha ricordato le discese di Jair. Così l’Inter, senza voti negativi in pagella, ha mantenuto le distanze da Lazio e Juventus che la precedono in classifica, in attesa che l’Atalanta stasera se la veda con il Napoli, risanato da Rino Gattuso.
I tre punti migliori li ha conquistati la Sampdoria a Lecce, mettendo in guai seri la formazione salentina che avrebbe dovuto profittare della sconfitta interna del Genoa con la Juventus. Invece no, il Lecce ha peccato in difesa più della Samdoria e i due calci di rigore per la squadra genovese contro uno lo stanno a dimostrare. Calci di rigore che il miglior arbitro italiano, Rocchi, ha consesso con egual giustizia tecnica: quando sarà in pensione lo ricorderemo con nostalgia!
Brutto scivolone interno della Fiorentina che ha mandato in passerella il Sassuolo di De Zerbi. Una partita scialba da parte dei viola che ha mandato su tutte le furie il loro direttore sportivo Daniele Pradè, che se l’è presa con Chiesa e Castrovilli, tra i peggiori in campo: “Quando giochi in A se non sei cattivo perdi, per gli episodi, le ripartenze, gli errori difensivi. C’è da pedalare, tutti dicono che siamo pieni di talenti: dimostriamolo tirando fuori gli attributi. Oggi è un passo indietro. Gli episodi fanno le gare: potevamo segnare subito, poi abbiamo preso due gol. Sono arrabbiato perché abbiamo talento ma ci dobbiamo mettere di più, dobbiamo mangiare sportivamente l’avversario. Tutti parlano di situazioni incredibili sul mercato, ma bisogna farlo vedere in campo, dando di più. Il presidente Commisso è molto deluso, non si aspettava una stagione del genere. Ci assumiamo le nostre responsabilità ma sapevamo che sarebbe stata un’annata particolare in cui dovevamo far crescere i giovani. Bisogna essere cattivi e noi non lo siamo stati”. E la Fiorentina, così, è precipitata in zona molto perocolosa.
Infine il Milan che a Ferrara ha agguantato il pareggio con la Spal al 94.mo, grazie a un clamoroso autogol di Vicari, dopo essere stata in svantaggio 2-0 a fine primo tempo. I rossoneri hanno perso due punti nella corsa a un posto in Europa League. L’impressione è quella di una Spal che gioca ancora con la forza della disperazione per salvarsi, mentre il Milan continua nel suo gioco senza conclusione, si riversa nella metà campo avversaria cercando la porta senza lucidità e precisione. L’ingresso di Ibrahimovic non ha portato miglioramento e il Milan è stato fortunato a salvarsi dalla sconfitta grazie alla clamorosa autorete di Vicari a tempo scaduto.