Era la squadra che i tifosi della Juventus avevano sognato per proseguire in champions. E magari sarà anche così. Però il Lione non è certo un materasso, ha battuto i bianconeri 1-0, mettendo in evidenza le lacune della tattica tanto amata da Maurizio Sarri, il 4-3-3. Lacune che si sono aperte a centrocampo, dove Pjanic mi è sembrato il fantasma del gran giocatore dell’anno scorso; dove Bentancur ha ancora da imparare per interpretare come si conviene il ruolo del regista; dove Rabiot è giocatore che può andar bene a una squadra di medio livello, non alla Juventus che punta alla champions; dove Alex Sandro e Cuadrado, cursori di fascia, non hanno prodotto l’abituale volume di gioco, soprattutto il colombiano che non è riuscito mai a saltare il suo avversario preferendo cross inefficaci. Aggiungiamo una difesa tremolante in Danilo e Bonucci, salda solo su De Ligt che si è dannato a coprire le incursioni di Tousart ed Ekambi; e un attacco in cui Cristiano Ronaldo e Dybala hanno dato parecchio sbagliando, però, sempre la mira; tiriamo le somme e avremo il quadro esatto della Juventus di Maurizio Sarri, al quale la presidenza della società non risparmierà di certo nulla nel caso la partita di ritorno non consenta di superare il turno e accedere ai quarti.
In teoria, l’1-0 al Lione non dovrebbe bastare per resistere alla forza d’urto che la Juventus sarebbe in grado di produrre. Ma a Torino, i giocatori bianconeri dovranno dimenticare la frenesia di un recupero, cioè il difetto maggiore mostrato ieri a Lione nel secondo tempo, per giocare con serena consapevolezza di essere la squadra più forte. Ma il 4-3-3 di Sarri, così come è stato presentato a Lione, non mi sembra possa funzionare. Forse l’ingresso di Giorgio Chiellini potrà risolvere la situazione in difesa. Ma Sarri, penso, dovrà tornare alla Juve del campionato con Cudrado al posto di Danilo, un centrocampo a quattro in grado di supportare convenientemente Cristiano Ronaldo e Dybala, o magari Higuain.
Nel Lione ho visto una stella, Houssem Aouar: a giugno compirà 22 anni ma è già un giocatore già pronto per un gran balzo. È stato lui a ridicolizzare la prestazione di Pjanic, a mettere in moto le ripartenze lionesi con un gioco da tuttocampista di riguardo. Ed è stato lui a fare un diabolico tunnel a Dybala che ha fatto storcere il naso all’asso argentino. È un Lione, quello diretto da Rudi Garcia, che fa del movimento la sua arma migliore, con Dembelé nel ruolo di attaccante sfondatore, Ekambi infiltratore, Aouar regista e rifinitore.
Tre giocatori che, con Tousart, hanno mandato a vuoto la corazzata di Sarri. Alla quale, forse, mancano alcuni cannoni per avere bordate davvero devastanti. Domenica, a Torino arriva l’Inter di Antonio Conte, in formazione tipo e assetata di punti. Forse si giocherà a porte aperte, visto che il sito ufficiale della Juve non ha cessato la prevendita di biglietti e che in Lega si sta discutendo di posticipare la partita a lunedì. A questo punto, anche gli altri incontri della serie A previsti a porte chiuse (Udinese-Fiorentina, Milan-Genoa, Parma-Spal e Sassuolo-Brescia) dovrebbero essere posticipati a lunedì per avere il pubblico pagante sugli spalti. Altrimenti se il posticipo valesse per una sola squadra, sorgerebbero dubbi e si scatenerebbero polemiche. Che a tutt’oggi sarebbe meglio evitare.