Vincendo a Udine, Maurizio Sarri non avrebbe solo vinto lo scudetto ma avrebbe avuto tre giornate di campionato in cui far riposare alcuni giocatori visibilmente stanchi (come ad esempio De Ligt, Cuadrado e Cristiano Ronaldo), recuperare alcuni altri fuori forma (come Bernardeschi, Ramsey, Rugani, Alex Sandro) e dare un po’ di riposo anche all’infaticabile Paulo Dybala che a Udine è stato uno dei pochissimi a cercar di tener su la baracca contro una squadra che voleva almeno un punto per togliersi definitivamente dalle sabbie mobili che portano alla serie B. Invece Sarri si è distinto ancora una volta per la pervicacia con cui insiste nei suoi temi tattici, anche quando è evidente che l’avversario, più fresco mentalmente e fisicamente, riesce a non farti arrivare al tiro in porta se non da fuori area. Com’è accaduto quando De Ligt ha lasciato partire una fiondata sulla quale Musso, gran portiere, nulla ha potuto. A quel punto, Sarri aveva in mano la partita. E, probabilmente, sarebbe bastato inserire nel secondo tempo, all’inizio e non al 59.mo, Matuidi e Pjanic al posto degli spenti Ramsey e Bernardeschi per aumentare l’argine a centrocampo e contrastare le ripartenze forsennate di Fofana, Sema e Nestorovsky orchestrate da quell’asso di De Paul che meriterebbe di certo una squadra di vertice e non una formazione da salvare. Magari nulla sarebbe cambiato, ma insistendo con quel suo 4-3-3, con Douglas Costa in luogo di Bernardeschi, il tecnico juventino si è dato la zappa sui piedi. Perché Costa non è riuscito a far meglio di Bernardeschi e CR7 è rimasto ingabbiato dalla rete marcante di Becao ed è stato costretto a retrocedere quasi sempre per avere palloni da giocare. Cosicché ad attaccare veramente, e con qualche risultato, è rimasto il solo Dybala al quale Musso ha negato il gol con una parata peraltro sicura. Il punto contro la Juventus sarebbe bastato all’Udinese, che nel recupero ha badato a tenere il pallone. Ma come si fa a dire di no a una discesa ubriacante quando ti accorgi di avere un’autostrada davanti e il solo de Ligt capace di contrastarti? Seko Fofana, venticinquenne francese di origine ivoriana, aveva ancora forza nelle gambe: ha visto la prateria, si è lanciato in corsa potente, ha affrontato un De Ligt ormai a fondo d’energie, lo ha evitato e ha battuto Szczesny. Un provvidenziale ramo d’albero al quale l’Udinese è riuscita ad aggrapparsi e a salvare la pelle: per la sicurezza le basterà fare un punto nella partita casalinga contro il Lecce.
Un’ultima riflessione sulla difesa della Juventus che prende sempre gol e in Champions deve rimontare lo 0-1 contro i francesi del Lione. I francesi, tecnicamente, non sono all’altezza dei bianconeri ma non hanno problemi di stanchezza perché il campionato transalpino è stato annullato all’inizio della pandemia. La partita si giocherà il 7 agosto, la Juve il 2 agosto finirà il campionato contro la Roma: una partita che potrà diventare difficile se i giallorossi dovranno contrastare al Milan la sicurezza dei gironi di Europa League.
La Lazio ha blindato il quarto posto nella classifica del campionato battendo il Cagliari in rimonta con reti di Milinkovic Savic e Immobile dopo esser stati in svantaggio per un gol di Simeone.
Stasera, alla solita ora spacca-famiglie delle 21,45, un fascino Milan-Atalanta con Stefano Pioli riconfermato sulla panchina rossonera e Gian Piero Gasperini alla ricerca dei punti per mantenere il secondo posto in classifica. Con il rimpianto di aver perso, all’inizio del campionato, la più bella occasione della sua vita di allenatore.