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Gen 20 #CALCIOLAND – LA JUVE SCAPPA CON LE GAMBE DI CRISTIANO RONALDO. SCUDETTO AGLI SCONTRI DIRETTI

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Sarri lo ha ammesso: “Ronaldo ti crea un problema ma ne risolve cento”. E contro il Parma la doppietta del portoghese ha consentito alla Juventus, a tratti pigra e un po’ lenta, di superare la faticaccia che la squadra ducale stava imponendole pareggiando nella ripresa con Cornelius la rete di CR7 a fine primo tempo. Il quale, però, tre minuti dopo si faceva trovare pronto all’assist di Dybala per infilare un pallone super veloce sotto la pancia del portiere. Così la Juventus ha portato a quattro le lunghezze di vantaggio sull’Inter e a sei provvisoriamente quelle sulla Lazio che potrebbero diventare solo 3 nel caso la squadra di Simone Inzaghi battesse il Verona nel recupero di febbraio. Il campionato ha ormai la sua triade, facile immaginare che il campionato si deciderà agli scontri diretti sui quali potrebbero influire le partecipazioni alle coppe internazionali. Che la Lazio non ha e che perciò potrà dedicarsi esclusivamente all’obiettivo scudetto.

 

A LECCE UN’INTER MOSCIA CHE ORA PUO’ ESSERE SUPERATA DALLA LAZIO

 

Mi è sembrata un’Inter di altri tempi quella che ha pareggiato 1-1 a Lecce. Lenta, senza grinta, con appoggi sbagliati, con le idee confuse al limite e dentro l’area di rigore avversaria e, perché no?, anche poco fortunata di fronte a Gabriel, portiere del salentini che ha smentito (come del resto hanno fatto prima di lui Julio Caesar e Alisson) che in porta nelle partite fra ragazzi in porta ci va sempre il più scarso. Ho visto un Conte rassegnato spettatore dei tanti errori dei suoi giocatori che non sono riusciti a perforare la difesa salentina. Possibile che l’Inter sia stanca, visto che a disposizione di Conte ci sono stati sempre gli stessi giocatori e alcuni di loro (come Sensi e Barella) sono reduci da lunghi infortuni. In altre parole, l’Inter di Lecce mi è sembrata una squadra che volesse far capire al proprio allenatore il bisogno di qualche giocatore di tirare un po’ il fiato: e in queste condizioni mentali, si prende un gol anche dall’unico tiro in porta dell’avversario. Hanno bisogno di tirare il fiato soprattutto i due attaccanti, Lukaku e Lautaro, che hanno sempre giocato sia in campionato sia in champions.

 

All’Inter è già arrivato l’esterno Ashley Young e sono in arrivo il centrocampista Eriksen dal Tottenham, l’attaccante Giroud dal Chelsea e l’esterno destro Moses dal Fenerbahce (ma di proprietà Chelsea). Perché soprattutto a destra l’Inter ha bisogno di un esterno basso che sappia il fatto suo, perché Candreva è un “arrangiato” che spesso dimentica il suo avversario come ha fatto a Lecce in occasione del pareggio di Mancosu.

 

Il pareggio a Lecce potrebbe costarle il secondo posto. La Lazio, infatti, viaggia a ritmi travolgenti, se n’è accorta la Samp di Claudio Ranieri subissata da cinque reti. La squadra di Simone Inzaghi è a due punti dall’Inter ma deve recuperare l’incontro casalingo col Verona (a febbraio):  prima, però, di poter fare un eventuale sorpasso dovrà affrontare nel derby la Roma (vittoriosa ieri contro il Genoa). La Lazio ha un’omogeneità sorprendente in questa fase di campionato, si dimostra squadra compatta, con un centrocampo molto forte e un attacco con Immobile che va sempre in gol.

 

GATTUSO VEDE LE STREGHE: ANCHE LA FIORENTINA PASSA A NAPOLI

 

Il sabato di campionato ha fatto comparire le streghe davanti agli occhi del Napoli. Dopo la batosta casalinga con l’Inter nella penultima del girone di andata, la seconda parte di campionato è cominciata ancor peggio: sconfitta dalla Fiorentina al San Paolo, dominata in lungo e in largo dai viola – con Chiesa, Cutrone e un sontuoso Castrovilli su tutti e Vlahovic implacabile come contro l’Inter – che hanno avuto una superiorità costante negli scambi di centrocampo e nelle aperture verso gli esterni. E bene ha fatto Iachini e giocare con due punte, perché negli spazi aperti da Cutrone facilmente si è infilato Chiesa e viceversa. Il Napoli è irriconoscibile, i centrocampisti arrancano, sembrano i fantasmi dei bei giocatori ammirati in champions, perdono costantemente il filo del gioco, sbagliano appoggi anche elementari e non filtrano. E davanti c’è il solo Insigne a spremere tutta l’energia che ha in corpo per porre rimedio a un attacco asfittico in cui Milik sembra una statuina di Capodimonte. E il povero Gattuso, arrivato a Napoli come salvatore della patria, incappato nel quarto ko interno di fila e, probabilmente, ora sta pensando a chi glielo ha fatto fare di prendere una squadra allo sfascio, con i giocatori agli avvocati con la società, con un presidente che si è incaponito in una punizione che il suo stesso allenatore (Ancelotti) non aveva condiviso. De Laurentiis ha fatto il suo tempo, deve passare la mano a qualcuno che sappia condurre la società con vedute più ampie e molto meno rigide.

IN CODA LOTTA A CINQUE

 

Nella zona calda della retrocessione, quattro squadre sono racchiuse in quattro punti, cominciando dal fondo Spal, Genoa, Brescia e Lecce. Ma anche la Sampdoria, tre punti sopra il Lecce non è certo al sicuro poiché sta dimostrando di essere squadra senza nerbo, incapace di lottare, sempre propensa ad andare incontro a sonore batoste. Al Sassuolo i 3 punti conquistati contro il Torino danno una certa sicurezza.

 

 

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