Con voto all’unanimità l’asssemblea di Lega delle 20 società di Serie A sì alla creazione di una Media Company con conseguente ingresso dei Fondi di private equity nella nuova società che si occuperà degli aspetti manageriali e commerciali del prodotto “calcio italiano”. La creazione della nuova società ha la sua ragione nell’intento di trovare nuove fonti di finanziamento.
L’obiettivo della “neonata spa” – al netto del braccio di ferro con la piattaforma Sky sulla rata dell’ultimo bimestre e sulla stima al ribasso per il prossimo triennio 2021-2024 – è quello di aumentare gli introiti attraverso una maggiore valorizzazione del brand e una differente distribuzione dei contenuti.
Le offerte dei Fondi sul tavolo della Lega di Serie A sono per ora due, ma nessuna decisione è stata ancora presa. La prima è stata avanzata dalla cordata Cvc-Advent-Fsi (proposta da 1,625 miliardi); la seconda dal duo Bain-Nb Renaissance (1,35 miliardi). Entrambe le offerte prevedono l’ingresso nella Media Company con quote pari al 10% di una valutazione complessiva della società di 13 miliardi, compresa una ripartizione di ruoli e incarichi: la nomina dei consiglieri sarebbe appannaggio per metà dei Fondi e per metà della Lega; la presidente della nuova società toccherebbe alla stessa Lega mentre l’amministratore delegato sarebbe indicato dai Fondi. Nei piani dei Fondi, la neonata spa dovrebbe occuparsi anche di stimolare la modernizzazione degli stadi.
Sono state bocciate le offerte di tipo misto che erano state presentate da Fortress e da GSO-Blackstone, General Atlantic, Apollo, Sixth State (TPG). Viene a cadere anche l’ipotesi caldeggiata da parte di alcuni presidenti di creare un canale della Lega.