Dopo la partita vinta a Bergamo, Antonio Conte ha voluto esternare sulla società pensieri polemici che, alla vigilia delle partite di Europa League, non possono portare nulla di buono.
“Questi 82 punti sono tanti, va dato merito a questi ragazzi e dimostrano che si è lavorato bene – ha detto il tecnico -. Mi dispiace, ma ho visto attaccare l’Inter in maniera brutta, attacchi gratuiti ai giocatori e a me. Il risultato lo tengo per me, per i giocatori, per i magazzinieri, per i massaggiatori per tutti quelli che lavorano ad Appiano. Perché le palate di cacca ce le siamo prese tutte noi. È stato un anno molto duro, soprattutto a livello personale per me. La stagione mi è piaciuta zero. La società è stata debole, zero assoluto nella protezione a calciatori e allenatore. Non è stato riconosciuto il lavoro dei calciatori e quello mio. A fine stagione dirò quello che non mi è andato bene e faremo delle valutazioni. Il parafulmine uno lo fa il primo anno, il secondo no. E sia chiaro che il mercato dei giocatori non c’entra niente”.
I riferimenti alla “cacca” sono evidentemente per i media che spesso hanno criticato, e ce n’era di che, l’operato di Conte sul campo. Se, come sostiene Conte, “il mercato dei giocatore non c’entra nulla”, e le accuse alla società sono evidentemente riferite al fatto che l’Inter, dopo il lockdown, è stata costretta a giocare ogni tre giorni mentre altre squadre che lottavano per lo scudetto potevano riposare anche uno o due giorni di più. Quindi in questo caso, le ragioni di Conte possono essere considerate una critica rivolta al vertice dell’Inter che non ha preteso lo stesso trattamento di Lazio, Roma, Juventus. Ma erano panni da lavare in casa non ai microfoni di Sky.
A Conte addebito, invece, poco coraggio in certe situazioni, soprattutto nell’affrontare alcune squadre, che poi hanno tolto punti preziosi all’Inter come Bologna e Sassuolo con formazioni o sostituzioni che alla prova dei fatti si sono rivelate sbagliate. Considerando gli ultimi anni, trovo che la stagione dell’Inter, che ha confermato la partecipazione alla Champions 2020 ed è ancora in corsa per vincere la Europa League, sia in qualche modo positiva. E e se il mercato giocatori davvero non c’entra, ma io credo invece che c’entri eccome, occorrerà che Conte riconosca che il primo passo della società, con l’acquisto dell’esterno destro Akimi, è molto positivo.
Conte guadagna 11 milioni netti all’anno, quindi percepisce uno stipendio da top allenatore. E anche questo è un riconoscimento che la società Inter ha fatto al suo curriculum e al suo valore tecnico. Dopo Akimi, in ballo ci sono Tonali, Ndombele, la conferma di Sanchez e l’eventuale acquisto di un altro attaccante, un top se Lautaro andrà al Barcellona oppure un “rincalzo” se l’argentino rimarrà: e non è poco.
Con le sue parole Antono Conte ha provocato un putiferio e si è messo in situazione critica. Una situazione che adesso dovrà essere ricucita perché accusando la società di mancanze gravi nei confronti suoi e dei giocatori, il tecnico si è messo in situazione molto pericolosa giacché in Italia esiste sempre il licenziamento per giusta causa: con questo termine, dice la giurisprudenza, “si intende una trasgressione o una inadempienza da parte del lavoratore, tale da compromettere il rapporto di fiducia instauratosi con il suo datore”. Io ritengo che l’Inter considererà lo sfogo come quello di un allenatore deluso per non aver battuto la sua ex squadra. Ma il presidente dell’Inter, Steven Zhang, è cinese. E i cinesi non sono così concilianti, nelle relazioni interpersonali, come lo siamo noi italiani.