La Lega di Serie A, nella maggioranza di presidenti, vorrebbe recuperare il campionato a partire dal 20 maggio; e, nel frattempo, oltre a organizzare il futuro mercato del calcio come se nulla sia accaduto, preme sul governo per avere soldi a fondo perduto per ripianare le perdite per mancati incassi e stipendi pretesi: milionari che ricevono sussidi, roba da non credere. La Federcalcio starebbe pensando alla soluzione, un po’ strampalata, di finire questo campionato ad autunno inoltrato e poi ripartire con quello nuovo in un arco temporale che vada da gennaio a ottobre senza contare che andrebbe incontro a una contestazione feroce da parte dei giocatori e delle loro famiglie che si vedrebbero privare, a meno di una interruzione a luglio o ad agosto, delle vacanze estive. E i giocatori, attraverso il loro sindacato Assocalciatori sembrano, per ora, più orientati a parlare di soldi che di salute. Tutto ciò senza tenere nel minimo conto i decreti governativi e le ordinanze regionali.
Insomma, il calcio sembra aver affittato una Torre di Babele dove ciascuno parla la sua lingua proprio per non capirsi. Possibile che le società e la federazione non capiscano che non possono fare calcoli di ripresa fino a quando la scienza non dirà che ciò è possibile? Ed è mai possibile che i giocatori di calcio possano accettare di riprendere a giocare senza le necessarie assicurazioni che ciò non danneggerà la salute loro e dei loro familiari? Nossignori, ognuno progetta soluzioni che siano le più convenienti pro domo sua senza tenere in alcun conto, e questa è la cosa più importante, che i tifosi dopo essere stati per due o tre mesi tappati in casa, hanno imparato la lezione: il calcio in tribuna è a rischio Coronavirus, quello sulla poltrona di casa no.
E allora tutto, per fortuna, si ridimensionerà. E non sarà uno scandalo stoppare per quest’anno il campionato e ricominciare quello nuovo ad ottobre.