Mentre il Napoli diventa corsaro a Genova contro la Samp (4-2) e il Torino sostituisce l’allenatore Walter Mazzarri con Moreno Longo, ex allenatore della Primavera granata e attualmente al Frosinone, continuano le polemiche tra Fiorentina e arbitri. In margine alla premiazione della Panchina d’Oro, andata a Gian Piero Gasperini, il presidente dell’AIA Marcello Nicchi ha dichiarato: “Commisso? Non l’ho visto. Non ho da esprimere niente e non dobbiamo aggiungere altro. Dico semplicemente che gli arbitri italiani sono, usando un termine di chi l’ha usato, disgustati da questo comportamento”. I termini si sono scaldati e Rocco Commisso ritornando sulla questione (la Juve è già forte e non dev’essere aiutata, questa in sintesi la tesi del presidente Viola) ha risposto a Nicchi, senza nominarlo, ma con durezza: “Non so come si fanno le cose qui in Italia, se la sua è una minaccia serve una risposta riservata e formale. L’organizzazione degli arbitri è come quella dei giudici: sa quante critiche prendono i giudici negli Stati Uniti e stanno zitti? Lo facciano pure loro”.
Le polemiche nuocciono alla tranquillità del mondo calcio già abbastanza agitato. Le continue ristrutturazioni del regolamento hanno portato confusione e decisioni, sul campo, spesso contraddittorie fra loro, soprattutto per quel che riguarda i calci di rigore. Eppure sarebbe molto semplice eliminare ogni discussione: ogni fallo di mano volontario, involontario, braccio attaccato dal corpo, braccio attaccato al corpo, corpo girato, corpo in avanti. Insomma tutti, ma tutti, i tocchi con le braccia dalla spalla in giù, sia puniti col calcio di rigore. In tal modo l’arbitro avrebbe un riferimento preciso e inoppugnabile, lasciandogli solo la discrezionalità di punire col cartellino giallo a chi commette il fallo, per esempio al fallo volontario. So benissimo che un fatto del genere renderebbe più difficile la vita ai difensori, ma so anche che in tal modo nessuno avrebbe più nulla da recriminare. Sparirebbero sospetti e ingiustizie, il VAR aiuterebbe senza possibilità di equivoco e anche le partite di cartello potrebbero esser dirette senza problemi da arbitri emergenti. Il calcio ha bisogno di serenità e non di barricate pericolose, di polemiche che istigano alla violenza. Occorre una decisione drastica. Prima che accada l’irreparabile.