Il trio scudetto (Juve, Inter e Lazio) non perde colpi anche se l’unico martello forte è quello degli attaccanti di Simone Inzaghi che hanno sbaragliato la misera Spal. Fiorentina e Udinese invece hanno offerto valida resistenza a Juventus e Inter che hanno faticato aldilà dei risultati rotondi. La Viola ha offerto una discreta prestazione a Torino adottando una tattica che ha portato gli attaccanti a insidiare Szczesny abbastanza seriamente. Un rigore per un mani di Pezzella rilevato dal Var ha portato avanti la Juventus con Ronaldo che ha raddoppiato nella ripresa, sempre su rigore proprio quando la Fiorentina stava producendo il suo massimo sforzo per pareggiare. Questo secondo calcio di rigore, spallata di Checcherini a Betancur, decretato e confermato dall’arbitro Pasqua dopo la visione al Var, si poteva o non si poteva dare, mi è sembrato dopo aver rivisto più volte il filmato, che il contatto fosse border line. Una decisione che ha scatenato le ire del presidente Viola Rocco Commisso che, all’americana, non ha avuto peli sulla lingua: “Sono disgustato. Io credo che una squadra che ha 350 milioni di ingaggi non abbia bisogno degli arbitri, la Juve è fortissima, lasciate che la partita la vinca sul campo, non per i regali che concedono gli arbitri. Non è giusto per il calcio italiano, queste gare vanno in tutto il mondo, quando vedono queste porcherie cosa pensano? Sono disgustato. Le gare in Italia sono decise dagli arbitri, non si può andare avanti così”. Il problema si riferisce alla scelta dell’arbitro Pasqua da parte del designatore che ha preferito inviare il nostro miglior “fischietto”, Rocchi, a Lecce per la partita che in Salento vedeva impegnato il Torino invece di destinarlo all’incontro di Cartello fra Juventus e Fiorentina dove ha arbitrato un giovane che opera in serie A da appena due anni.
Le stesse perplessità le ho nutrite per l’operato di Di Bello in Udinese Inter. Un contatto fra Skriniar e Okaka, col difensore che copre con le braccia da dietro l’attaccante, non viene considerato da rigore, anche in questo caso l’azione mi è sembrata border line e il penalty ci poteva o non ci poteva stare. Il Var ha taciuto e Di Bello ha lasciato correre. Poi, in molto occasioni, ha permesso ai friulani un gioco eccessivamente duro senza fischiare. Ora Di Bello è un internazionale, dovrebbe adottare nel suo arbitraggio un criterio uniforme nel giudicare i falli evitando la compensazione. Netto il rigore su Sanchez, che sta ritrovando piano piano la forma, che ha dato il secondo gol a Lukaku autore, prima, di una rasoiata vincente fra le gambe aperte di un difensore. L’Udinese aveva operato in ripartenza e si era resa pericolosa anche se fino al limite dell’area nerazzurra che concedeva solo tiri velleitari dal limite. Eriksen mi è sembrato ancora debole nell’inventare, il poco utilizzo nel Tottenham dev’essere aiutato ancora sul campo di allenamento. Ma le sue aperture di prima mi sono sembrate vettori d’intelligenza calcistica e Conte se ne gioverà di sicuro. Il giovanissimo Esposito, che deve mangiarsi le mani per aver fallito un gol praticamente a porta spalancata, ha ancora bisogno di giocare per smaliziarsi e diventare più cattivo. Entrati Brozovic e Sanchez, al posto di Eriksen e di Esposito, l’Inter è dilagata anche per via di uno spegnimento graduale dell’Udinese che aveva troppo forzato nel tentativo di passare in vantaggio. Ritengo che Conte, comunque, abbia avuto indicazioni precise sul centrocampo da utilizzare: Brozovic con Barella ed Eriksen mezze ali, Moses e Young esterni.
Il terzo membro del club scudetto, la Lazio, non ha faticato nepure un po’ a battere la Spal, una partita quasi di allenamento. Due gol di Immobile e due di Caicedo hanno liquidato la pratica nel primo tempo che si è aggiustata poi sul 5-1 nella ripresa. Lazio in grande spolvero, che potrebbe superare in classifica l’Inter se mercoledì vincerà l’incontro casalingo di recupero col Verona. Il qual Verona, impegnato a San Siro contro il Milan privo di Ibrahimovic, ha rischiato di vincere se non avesse buttato all’aria due o tre occasioni d’oro. Poca cosa il Milan che ha fatto esordire Daniel Maldini, figlio di Paolo e nipote di Cesare e ha pareggiato il gol di Faraoni con una punizione di Calhanoglu leggermente deviata da un difensore. E domenica deve affrontare l’Inter.
La Roma ha steccato a Sassuolo, beccandosi quattro gol dopo una prestazione incolore, dinamicamente inaccettabile in cui solo Dzeko si è mostrato il grande campione che è. Anche l’Atalanta, che in classifica ora è davanti ai giallorossi, non è andata aldilà del pareggio casalingo contro il Genoa che resta però sempre in pericolosa posizione di classifica insieme a Brescia e Spal. Una boccata d’ossigeno per il Lecce che ha inflitto un umiliante 4-0 al Torino. La squadra di Mazzarri ha incassato 15 gol nelle ultime tre partite e il tecnico è stato esonerato: un altro allenatore che paga gli errori societari. Si attende il nome del sostituto che dovrebbe essere uno fra de Biasi, Longo e Ballardini.