Quando è iniziata l’avventura del CHI E’ CHI ricordo che Paola Berti mi disse ” Se vogliamo fare una cosa nuova nella moda dobbiamo andare a parlare con le uniche due persone che contano: Beppe Modenese e Barbara Vitti, se abbiamo il loro benestare allora possiamo partire “.
Fu così che per la prima volta sentì il nome di Beppe Modenese che avevo imparato a distinguere dai calzini rossi e da quel profumo alla rosa che amava e che sempre lo rendeva così profumato, come un membro di una famiglia reale orientale, dove solo i principi usano questo tipo di fragranza.
Sia lui che Franca Sozzani non amavano essere troppo “disturbati” quando li incontravi, perciò ho sempre salutato educatamente e mi sono detta che il mio lavoro, con il tempo avrebbe parlato per me.
Beppe Modenese è stato il primo a ricevere il premio alla Carriera del CHI E’ CHI AWARDS, quando ancora veniva organizzato negli spazi di Fiera Milano al San Pellegrino Club, un premio consegnato da Silvia Damiani che allora sponsorizzava l’evento.
Un giorno ricevo una telefonata sul cellulare, vedo il suo numero, rispondo un po’ agitata “Cristiana sono Beppe Modenese, volevo farti i complimenti per il tuo lavoro, sei stata bravissima e hai creato un progetto d’eccellenza. Se hai bisogno di me io ci sono per qualsiasi cosa”. Attacco il telefono con il cuore in gola, un riconoscimento così inaspettato da lui che a malapena pensavo si accorgesse di me mi aveva fatta cosi felice che toccavo il cielo con un dito.
Da allora divenne membro onorario della giuria del Chi è Chi Awards, ogni anno anche se sempre con più fatica, si presentava in qualsiasi location anche quelle più complesse come l’Acquario di Milano, sempre puntuale e sempre con la stessa frase “Cristiana dimmi cosa devo fare ” perché nel frattempo tutte le mie email non le aveva lette… ma se non gli arrivava l’invito a partecipare alla riunione come si arrabbiava!
Ammiravo il suo coraggio e la sua forza di volontà quando lo vedevo presente a tanti eventi e sfilate quando io ero già distrutta e lui invece sorrideva educato. Ciao Beppe grazie per quello che hai fatto per tutti noi, per essere stato a volte giustamente rigido ma riconoscente a chi sapeva fare bene. Non erano più i tuoi tempi, ma quello che hai fatto resterà per sempre. Appenderò due calzini rossi all’albero di Natale pensando a te.
Tu scrivi con il cuore! Brava!