Kamikaze viene tradotto in Giappone come “vento divino”, soffia in un universo parallelo, deve essere passato sulla Toyota, collegando tre avvenimenti: il decesso dell’anziano padrone del colosso automobilistico Shoichiro Toyoda (97 anni, figlio del fondatore Kiichiro Toyoda), a cui era succeduto, per tredici anni, Akio Toyoda (66 anni) sostituito, un mese fa dal suo braccio destro Koji Sato (53 anni). Come si fosse conclusa una divina coincidenza, un cambio sostanziale, generazionale, che ha il compito di aggiornare l’immagine del costruttore più importante del mondo, da sempre refrattario al brusco cambiamento dell’industria automobilistica verso l’elettrico. Il gruppo Toyota, per il terzo anno consecutivo, si è confermato, anche nel 2022, il numero uno nel mondo grazie soprattutto ad una domanda rimasta molto solida in Asia, ha consegnato, circa 10,5 milioni di veicoli (dispone di quattro marchi, Toyota, Lexus, le piccole vetture Daihatsu e i bus e camion Hino). Sato, nel suo primo contatto con la stampa (diventerà operativo il 1 aprile) ha voluto assicurare che, da tempo, stanno preparandosi a produrre veicoli elettrici al 100%, alimentati a batteria, sia per il brand Toyota che per Lexus, prevedendo di venderne, entro il 2030, almeno 3,5 milioni di unità, un terzo della sua produzione attuale, pur essendo cosciente che non tutti i mercati si convertiranno ai nuovi motori, contemporaneamente. Toyota conta di presentare 15 modelli elettrici nel 2025 e 30 entro il 2030. Anche se il costruttore ha tardato a proporsi seriamente nell’elettrico, ora non ha neppure bisogno di forzare troppo la sua accelerazione, dovrà guardarsi dalle aziende cinesi che recuperano rapidamente più che dai costruttori occidentali che sono ancora attori piccoli, almeno per tre/cinque anni, escludendo il gruppo Volkswagen, il suo vero concorrente. La conversione passerà per prima dal suo marchio premium Lexus, dove la tecnologia a zero emissioni è più giustificata dal prezzo elevato, il suv elettrico RZ sarà commercializzato nella prossima primavera, ad un costo accettabile, comunque molto diverso se dovesse essere confrontato con quello di una piccola cittadina compatta che non sopporterebbe un importo troppo alto. È ripartita anche la produzione del bZ4X, costruito per ora solo in Giappone, un modello molto simbolico per Toyota, poiché ha inaugurato la sua gamma 100% elettrica. Automaticamente è stata avviata la selezione dei mercati dove la domanda di veicoli elettrici è più richiesta: in Europa, nel Nord America ed in Cina. Comunque anche in queste regioni continueranno ad essere consegnati i modelli a benzina o ibridi, che avevano beneficiato di grandi investimenti sotto il regno di Akio Toyoda che manterrà il titolo di presidente nella nuova organizzazione. Un super partes che, in occasione del lancio nel mondo della nuova Prius, la madre di tutti gli ibridi, la più venduta globalmente, aveva voluto sottolineare che “il vero nemico è il Co2 e non un motore”. In effetti molti produttori hanno dubbi sulla forzatura al passaggio al solo elettrico, le parole di Akio Toyoda hanno sempre avuto un’enorme influenza su tutto il settore, il cambio di comunicazione da parte di Sato vale come un aggiornamento, ma non annulla il passato. Sorridono anche le previsioni per il 2023, gli effetti positivi dello yen basso e gli aumenti di volume, hanno compensato l’effetto negativo dell’impennata dei prezzi delle materie prime, il costruttore prevede di vendere ancora 10,4 milioni di unità entro la chiusura dell’anno fiscale che si chiude a marzo 2023, nonostante le difficoltà di approvvigionamento legate ai semiconduttori, con un utile netto di quasi 17 miliardi di euro su un fatturato di circa 260 miliardi euro. Intanto i designer all’opera negli uffici di Sophia.Antipolis, in Francia, vicino a Cannes, stanno studiando la seconda generazione del suv compatto C-HR che tornerà nel corso del 2023 con forme meno tortuose, con linee più pulite ma nello stesso tempo futuristiche e audaci, dalle grandi ruote e dalle luci posteriori che non traboccano dalle ali. Verrà declinata in versione ibrida e ibrida ricaricabile con un motore dalla potenza di 223 cavalli. Sono stati annunciati anche investimenti per 5,3 miliardi di euro per avviare la propria produzione di batterie elettriche in Giappone e negli Stati Uniti, tra il 2024 e il 2026.