Moda

Giu 14 CANTASTORIE

di Cristiana Schieppati

I cantastorie erano dei narratori ambulanti che, a partire dal Medioevo, mille anni fa, andavano di castello in castello, di corte in corte e poi di piazza in piazza raccontando storie di vita vissuta, cronache e leggende e trasformando le loro narrazioni in patrimonio comune. Noi della stampa rappresentiamo l’evoluzione della specie, andiamo di evento in evento, di conferenza stampa in conferenza stampa, di presentazione in presentazione e raccontiamo storie. L’ho pensato quando a Pitti a Firenze sono andata a salutare Emanuele Farneti che presentava il suo U la Repubblica, il nuovo maschile, un nuovo giornale che per me è sempre una festa. Emanuele, che oltre a questo ha sulle spalle anche D, Door e la vice direzione del quotidiano (tranquilli lui mi assicura che è non è difficile, anzi i giornali si combinano perfettamente tra loro) mi conferma che alle persone interessano soprattutto le storie e quindi il giornale avrà un contenuto 50% moda 50% interviste. E mi piace che dica nel suo editoriale non interviste da leggere ma “da ascoltare”.

Leonardo Da Vinci diceva che “Saper ascoltare significa possedere, oltre al proprio, il cervello degli altri” e quindi focalizzare in maniera significativa il nostro interesse e la nostra attenzione verso l’interlocutore immergendoci nel suo mondo esplorando il suo ambito di interesse e il suo contesto personale con un atteggiamento di apertura e di cura. Quante volte riusciamo veramente a farci ascoltare dalle persone a cui comunichiamo le nostre emozioni, le nostre idee? Pensavo a chi non ha espresso il proprio voto alle elezioni Europee e non si è fatto ascoltare ma oggi si lamenta del risultato o dei problemi del nostro paese. Il voto è un modo per farsi ascoltare, lo sapeva bene il candidato 24enne Fidias Panagiotou, popolarissimo youtuber a Cipro, che ha ottenuto il 18% dei voti. Candidatosi da indipendente, ha commentato: “E’ un miracolo, è la prima volta alle elezioni europee che qualcuno è riuscito a entrare in Parlamento senza il sostegno dei partiti, ma solo con l’aiuto dei follower su Internet”.  Perchè mettere un like è un po’ come andare a votare, dare l’approvazione e quindi sapere che un piccolo gesto darà un risultato e che tanti like trasformeranno anche il nulla in qualcosa di rilevante.

E’ dal popolo che nascono nuove idee anche nella moda, come le scarpe realizzata tra Cif e Clessio , nome d’arte del designer e customizer Davide Paoli. Ideate per supportare il lancio di un nuovo prodotto Cif, la Crema Spray Multiuso sono state create dall’azienda sostenibile ACBC dopo che tanti  appassionati di sneaker hanno mostrato sui propri profili social come usare Cif Crema per pulire le proprie scarpe. E di queste “genialate” di marketing se ne trovano veramente tantissime, operazioni che sfruttano il logo per attirare clienti. A Pitti Immagine tra i padiglioni della Fortezza da Basso si distinguono brand di ogni tipo: da quelli che fanno leva sul valore del brand a quelli che si giocano la fascia di prezzo più adatta ai tempi che corrono. Ma più di tutti oggi va di moda lo storytelling che è motivo di acquisto anche per la GenZ.

Perchè si compra il vintage? Proprio perchè quel capo ha memoria e quando lo indosso so che posso raccontarne l’origine, la storia ma anche l’esperienza di acquisto. Molti brand stanno quindi focalizzando le proprie strategie su due fronti: persone e brand storytelling, per collegare il prodotto al cuore e alla mente del consumatore. Ne parlavo con Claudio Marenzi il Presidente di Herno Spa e Presidente e Amministratore Delegato di Montura che è appena stato insignito dal presidente Sergio Mattarella Grande Ufficiale al Merito delle Repubblica Italiana e ci ha fatto vedere la sua spilla, anzi io e Anna di Paola lo abbiamo obbligato ad andare a mettersela, in aggiunta a quella di Cavaliere del Lavoro. “ Il compito di noi imprenditori è anche quello di valorizzare quanto di prezioso abbiamo ereditato ed è parte del nostro Paese in termini di unicità, di persone e di territorio” ha commentato. Proprio per Montura si sta creando un bel piano di rilancio che parte non solo dal territorio in cui nasce, il Trentino Alto Adige, ma anche dal tecnicismo dei tessuti performanti che vantano brevetti internazionali.

Io confesso che a Pitti giravo un po’ in incognito dopo che una PR mi aveva chiamata dicendomi “se ti incontro a Pitti ti sequestro e ti faccio fare un bel giro per tutti i miei clienti” . Sono infatti ancora traumatizzata da qualche anno fa dove praticamente non potevo fare un passo che non mi spuntasse qualcuno a bloccarmi per dirottarmi all’interno del suo stand e tutti gli appuntamenti che avevo dai miei clienti, che sarebbero quelli che investono nel mio CHI E’ CHI, mi saltavano. Così’ mi sentivo un po’ come un’atleta che saltava gli ostacoli per arrivare al traguardo, forte delle notizie sugli ori di Gimbo Tamberi e Jacobs agli Europei di Roma.

Off Records (ho sentito qualcuno che mentre parlava diceva questa frase e me la sono segnata eh!) ho saputo che Mark Sonderman ha lasciato la direzione di Fashion Magazine e che Condè Nast lascerà i mitici uffici di Piazzale Cadorna per trasferirsi tra Versace e FC INTER in un moderno open space che rispecchia di più lo stile degli americani. Sembra che la palazzina in Cadorna diventerà un hotel di lusso. Speriamo che non ci siano apparizioni strane poi nella notte nelle camere di questo hotel. Dovete sapere che Patrizia Vacalebri che conosco da quando ho iniziato a lavorare, ( me l’aveva presentata Paola Berti che lavorava con lei all’Ansa) mi ha raccontato che una volta a Firenze mentre dormiva le è apparso un fantasma. Io sono rimasta sotto choc anche perchè subito dopo che me l’ha detto, mentre eravamo alla cena di Brunello Cucinelli è apparso Jeff Goldblum che nel 1986 era diventato famoso per il film “La mosca” un Horror che ha traumatizzato la mia infanzia (dopo Profondo Rosso di Dario Argento).

Patrizia è una donna belle tosta, che nella vita ne ha passate tante ma che ha sempre combattuto, una di quelle colleghe vecchia scuola che litigano un po’ con tutti perchè hanno personalità e non si fanno mettere i piedi in testa. Adesso ha aperto un sito tutto suo che si chiama www.thefashionworldnews.com e che presenta così ” Il capo redattore Paola Berti mi fece fare un periodo di prova assieme ad altri aspiranti giornalisti e scelse me come sua delfina. Da subito ho nutrito un senso di grande ammirazione nei suoi confronti. Notai subuto la sua grande passione per la moda. La sentivo parlare al telefono in perfetto francese con monsieur Givenchy pregandolo di non vendere il suo marchio. Mi spiegava l’importanza delle foto che davano l’indirizzo anche all’articolo. Bevevo ogni sua parola e le sue “perle di saggezza”. Tra cui, quando le chiedevano “Cos’è la moda?”, lei rispondeva: “LA MODA È ALTRO”.”

Come è vero! La moda è altro e non parlo dei paccheri e dei cannoncini meravigliosi di Da Vittorio che io, Paola Saltari, Cristina Manfredi e Antonio Mancinelli ci siamo mangiati letteralmente “in panchina” nei giardini di Serre Torrigiani. A proposito di Cristina Manfredi, a parte l’ammirazione per come scrive e per la sua cultura della moda io le ho sempre invidiato quella massa di capelli rossi e ricci che se ci metti le mani sembra una nuvola di zucchero filato. Antonio Mancinelli invece mi deve mandare il libro che ha scritto sulla storia di Rossella Jardini (leggi qui) che ha una copertina bellissima e aspetto anche che Maria Vittoria Melchioni e Ursula Beretta mi mandino il libro (lo presentano il 18 giugno alle 18.00 alla Libreria Hoepli a Milano ) che hanno scritto sulla storia di John Kennedy Jr e Carolyn Bessette, il primo scritto su di loro in italiano con la prefazione di Gianni Riotta e Paola Pollo. John John e Carolyn resteranno per sempre giovani e immortali perchè, come diceva Seneca “Com’è una favola, così è la vita: non quanto è lunga ma quanto è bella. E’ solo quello che conta”. (dal testo del libro pagina 207). Fine della storia.

L’arte di collega



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