Gigi Pellissier arrivò in Lancia all’inizio degli anni 90, io scrivevo già da qualche anno sul Corriere della Sera, ed ero l’unica donna nel mondo dei motori. Un giorno Gigi mi chiamò e mi disse: “ se io ti do una Delta tu vai da Milano a Berlino dove è appena caduto il muro che divideva la città ma devi farlo con un solo pieno? Dobbiamo dimostrare che si possono percorrere mille chilometri senza fare rifornimento.” Io dissi subito di si, felice per quella dimostrazione di fiducia, una proposta inusuale, coraggiosa, da parte di un direttore di un ufficio stampa che manifestava la sua genialità in modo tanto appassionato. Compresi la sua differenza, la voglia di scoprire il privilegio di fare di Lancia un brand unico, influenzando la cultura di tutto un settore. Portai a termine il compito affidatomi, con il motore sigillato, sbloccato solo dai tecnici italiani che mi aspettavano, con la Volkspolizei che ancora controllava la Porta di Brandeburgo. Un amore, il suo, per l’automobile che si espresse anche quando si occupò di Fiat. Con Gigi nacque un rapporto di vera amicizia, di fiducia reciproca, che proseguì anche quando raggiunse l’età della pensione. Ieri è volato via, dove ha trovato sicuramente un amico, chi vorrà salutare Gigi potrà farlo venerdì 8 novembre alle ore 12, presso la Casa Funeraria Giubileo di Torino. Noi lo porteremo sempre nel cuore.
Brava Bianca, condivido tutto quello che hai scritto. Ti dirò di più. GIgi era presente al mio matrimonio nel 1980. Quei giorni lui si trovava a Merano dai suoceri e lo invitai. Ultimamente lo avevo perso di vista, ma spero abbia avuto una serena vecchiaia.
Ciao Bianca e stai bene.
Mi spiace, era un carissimo amico oltre che un collegasempre disponibile. Che la terra ti sia lieve caro Gigi.
Ci eravamo persi ma non ho mai dimenticato quell’eleganza, quel sorriso, quella gentilezza da Lancista. Per lui un addio sincero, per Jean un abbraccio.
Italo
Mi dispiace molto. Si eravamo ancora sentiti alcuni anni fa. Lo avevo conosciuto quando ancora era alla Matra/Simca, voleva lasciare quel posto perchè c’era aria di smobilitazione. Mi chiese se ero in sintonia con qualcuno alla Lancia. Ne parlai a papà Fiorio, altra persona straordinaria. Dopo qualche tempo arrivò a Torino. Non voglio prendermi alcun merito che certamente non ho. Comunque per lavoro ci siamo frenquentati molto.
RIP Gigi, sei stato un grande.
Il ricordo di Bianca rende onore a un grande collega che non dimenticherò.
Gigi era un grande amico di mio padre, si incontravano spesso ai tanti test drive ai quali a volte partecipavo anche io. Era un uomo gentile, sempre sorridente e grande estimatore della Volpe Argentata. E poi guai a chi ci toccava la nostra Lancia Delta……..
Vero Signore persona ammirevole grande professionista esempio per chiunque
Apprendo con dispiacere la notizia della scomparsa di Gigi. Un vero signore del nostro ambiente, un professionista della comunicazione. Un caro saluto alla sua famiglia nel ricordo di tanti momenti felici.
Mi unisco anch’io al ricordo del caro, professionale e insostituibile Gigi: L’ho conosciuto sin dai tempi della Simca, l’ho apprezzato .alla Lancia e infine ho lavorato con lui alla Domus quando, lasciata l’industria, è passato alla editoria.
Vi ringrazio tutti a nome del babbo. Sono giornate tristi, che i vostri ricordi e le vostre parole rendono un po’ più leggere.
Grazie con il cuore in mano.
Angelika, Georgia e Jan Pellissier
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