Solo la forza narrativa del bianco e nero. Solo la dimensione universale, senza tempo, di uno studio fotografico. Ripartono da qui Anna Dello Russo e Giampaolo Sgura, direttori artistici della campagna Coccinelle autunno-inverno 23/24.
Il progetto, quarta prova d’autore della coppia creativa, elimina il bisogno di connotazioni geografiche reali per concentrarsi unicamente sulla riscoperta di un paesaggio inedito: quello tutto interiore dell’IO, una Dreamland da esplorare attraverso la personalità di sei donne che interpretano l’ultima collezione Coccinelle. La cui ispirazione – ipnotica, onirica, coinvolgente – è la Metaverse Couture: un panorama techno-fashion dove i nostri avatar sono liberi di esprimersi, di giocare con molteplici identità, in un esercizio di consapevole self-confidence.
Così, nei potenti scatti firmati Giampaolo Sgura, con lo styling di precisione di Anna Dello Russo che per la prima volta include anche i bijoux e le calzature Coccinelle, le icon bag Coccinelle Himma, Coccinelle Magie e Coccinelle Hyle, dai volumi fluidi, ergonomici, senza spigoli, formano un tutt’uno armonico con sei Real Women. Normali eppure specialissime, è spontaneo identificarsi con loro. Volti e corpi concreti, sguardi diretti, che del Metaverso raccontano l’attitudine: il desiderio di sperimentare un universo parallelo dove si può essere ciò che si vuole. Ogni ritratto è infatti una dichiarazione di intenti: diventare la versione amplificata, gioiosamente esagerata e libera di noi stesse. Basta l’hashtag #MyOwnStory a fare da fil rouge tra la realtà e la proiezione di un’idea. Tra l’istinto di sentirsi community e l’urgenza di un risolto individualismo.
Così ecco Franchesca, 22 anni, dominicana: modella e studentessa di cinema, sogna di fare l’attrice. E poi Brunella Sofia, 18 anni, italiana: studia, ma si immagina membro del parlamento europeo. E Ursula, 38 anni, polacca: mamma e tricologa, si vede in viaggio attraverso l’India. Ed è lo stesso per Katia, Zhu, e Giovanna. Ognuna porta, nel reportage di Coccinelle, ciò che è adesso ma anche la sua evoluzione. La sua storia e, in contemporanea, il suo sogno. Sogni racchiusi in una semplice frase che diventa il claim della campagna, stampato sulle foto in un punto vibrante di rosa cinetico, utilizzato anche per il logo del brand.
Un senso estetico mutuato dalla realtà virtuale che contamina anche gli still life delle sei borse protagoniste, ideati per la comunicazione web e social. Tratte dal video della campagna, dal beat trascinante, sono immagini a colori pixelate ad arte, che trasmettono una suggestione di movimento e completano il manifesto del Coccinelle-pensiero. Sognare il proprio sogno è un diritto, sempre. Ma è anche una spinta a reinventarci ogni volta migliori, pronte a conquistare ciò che meritiamo di essere. L’empowerment digitale non è mai stato più reale.