Dall’atteggiamento assai sfuggente tenuto ieri da ACC al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, si evince che il progetto di costruzione della gigafactory a Termoli non è semplicemente rinviato di qualche mese, ma sospeso per lo meno fino alla fine dell’anno senza alcuna certezza per il futuro.
È questa una situazione che come sindacati non possiamo accettare e per cui abbiamo chiesto a Governo e Regione Molise di intraprendere una azione comune finalizzata ad ottenere chiarezza da ACC e dalla stessa Stellantis.
ACC si è detta indisponibile difatti a portare avanti qualsiasi discussione fino a fine anno e di con- seguenza ha interrotto il negoziato che pareva fino a poche settimane prossimo ad una intesa. La sua giustificazione è duplice e verte da una parte sul rallentamento della domanda di veicoli elet- trici e dall’altra sulla necessità di un aggiornamento tecnologico sulle batterie da produrre. Di fron- te a ciò chiediamo innanzitutto al Governo di aiutarci a forzare la mano su ACC, affinché sveli le sue strategie, anche perché sono in ballo quasi quattrocento milioni di incentivi pubblici. Al con- tempo chiediamo a Stellantis di assumersi fino in fondo le sue responsabilità, di chiarire quali mo- tori produrrà a Termoli e per quanti anni, giacché non ci possono bastare rassicurazioni di princi- pio come quelle oggi ricevute non corroborate da precise assegnazioni produttive. Inoltre chiedia- mo a Stellantis di assumersi le sue responsabilità anche verso ACC, di cui al contempo è sia il principale azionista sia il principale cliente.
Il Mimit parla di rincontrarci a settembre, ma per noi Termoli è uno degli stabilimenti su cui fare chiarezza al tavolo generale dell’automotive che ci aspettiamo venga assunto dalla Presidenza del Consiglio nelle prossime settimane.