“L’incontro di oggi con l’amministratore delegato Carlos Tavares non ha portato alcun elemento concreto che possa fare pensare ad un cambiamento di strategia di Stellantis nel nostro Paese.
L’amministratore delegato ha sottolineato i pericoli che sarebbero rappresentati dall’ingresso nel nostro Paese di un costruttore cinese, in quanto non farebbe altro che tagliare quote di mercato a Stellantis.
E’ bene precisare che a fronte di un mercato che mediamente si attesta su 1,5 milioni di auto immatricolate all’anno in Italia, la produzione Stellantis è di poco superiore alle 500.000 vetture: ci sono ampi spazi per altri costruttori, anche nel caso in cui si dovesse concretizzare l’obiettivo di un milione di veicoli prodotti nel nostro Paese definito dal tavolo automotive presso il Mimit.
L’affermazione poi sulla centralità del nostro paese per Stellantis non è confermata da scelte e decisioni che vadano in questa direzione.
Non sono state fornite garanzie sulle produzioni, sulle saturazioni degli stabilimenti e sull’occupazione. L’azienda ritiene di stare compiendo il massimo sforzo per affrontare una transizione non voluta da Stellantis ma imposta dall’Unione Europea.
Come Fiom-Cgil abbiamo ribadito il fatto che a Torino venerdì 12 aprile ci sarà un sciopero unitario di tutto il settore automotive per la situazione di Mirafiori e di tutta la filiera della componentistica, una situazione che è sotto gli occhi di tutti, delle lavoratrici e dei lavoratori e della città di Torino.
Non è più il tempo di semplici comunicazioni dell’azienda. Occorre aprire una trattativa vera con Stellantis a Palazzo Chigi, come tra l’altro abbiamo unitariamente richiesto nelle settimane scorse, per arrivare ad un accordo quadro che metta in sicurezza stabilimenti, enti centrali, occupazione e filiera della della componentistica “.