Auto

Ott 08 …CONCESSIONARI IN RIVOLTA…

di Bianca Carretto

In tutta Europa si  stanno alzando molte voci  per chiedere una revisione delle norme di emissioni di Co2, molti costruttori temono di non poter mantenere gli obbiettivi  fissati  e di conseguenza di dover pagare multe salate. I concessionari che vendono i 14 marchi di Stellantis hanno scritto una lettera  alla presidente della commissione europea  Ursula  von der Leyen, chiedendole di ritardare di due anni – dal 2025 al 2027 – il traguardo  per ridurre del 15% le emissioni delle case produttrici, ritenuto non realizzabile nelle attuali condizioni di mercato. Sostenuti dall’Acea, l’associazione dei costruttori di auto in Europa,  con a capo Luca de Meo, ceo di Renault,  perfettamente allineata  alla richiesta, anzi reclama  un’azione urgente di fronte alla debolezza delle vendite di veicoli elettrici nel nostro Continente, dichiarando di “ aver bisogno di più flessibilità nel calendario”.

 Il settore impiega 13milioni di persone  circa il 6,6%  della forza lavoro europea e, se le vendite di vetture Bev  non decollano  ( a settembre sono crollate del 43,9%) e le regole non evolvono , le industrie rischiano  15 miliardi di euro di multe. I clienti, inoltre, sono ancora molto indecisi sulla scelta e rifiutano l’acquisto di Bev a causa del prezzo, dell’autonomia e dell’accessibilità.  Nella stessa direzione anche la potente lobby dell’automobile tedesca Vda,  che prevede di riesaminare anche la meta  del 100% a emissioni zero, programmata nel 2035.  L’unico ad opporsi è Carlos Tavares, ceo di Stellantis, che al contrario sostiene il mantenimento dell’intento di  ridurre le emissioni, fissato sei anni fa, quando, sino a poco tempo fa, non nascondeva il suo disamore per l’auto a batteria.

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