Da sabato prossimo, 1 agosto, chi vuole comprare una nuova auto e ne ha una vecchia da rottamare potrà contare sugli incentivi statali. I risparmi sono importanti perché si può arrivare fino a 3.500 euro per le motorizzazioni benzina o diesel. Per le auto più ecologiche, invece, si può salire sino a 6.500 per le ibride e 10 mila euro per le elettriche.
Meno inquinamento, più sicurezza
Dopo mesi in cui il settore automotive è stato in grandissima sofferenza per le vendite asfittiche in Europa (rispetto al 2019: -52% a marzo,- 78% ad aprile e -57% a maggio, -24% a giugno), questo provvedimento del governo potrebbe dare una grande mano d’aiuto a risollevare i bilanci in profondo rosso degli ultimi mesi. C’è di più. Servirà anche aiutare a svecchiare l’attempato parco auto italiano che costituisce un doppio problema: sia sul versante dell’inquinamento perché le auto erano più inquinanti sia su quello della sicurezza stradale con milioni di mezzi circolanti progettati quando presidente della Repubblica era Francesco Cossiga e si acquistava con le mai dimenticate lire. Secondo l’elaborazione di Facile.it, realizzata su dati ufficiali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aggiornati al 31 dicembre 2019, risultano ancora attive 3.327.113 targhe di automobili Euro 0 (8,4% del totale vetture italiane). Se si allarga il campo sino agli Euro 3; quelle presenti nell’Archivio nazionale dei veicoli della Motorizzazione sono ancora circa 13,4 milioni. Dati che vanno anche spiegati. Non è detto che siano tutti circolanti ma è di certo preoccupante sapere che un terzo della auto potenzialmente guidabili in strada (34%) è uscito dalle concessionarie più di 15 anni fa: le Euro 3, infatti, sono uscite di produzione nel 2005 e le Euro 0 addirittura nel 1992.
La mappa sdelle auto «anziane»
Se si scende si guarda la mappa delle regioni con più auto vecchie, spicca la Campania che conta oltre 503mila auto private Euro 0: circa un sesto del totale italiano. Alle sue spalle c’è la Sicilia (429.000) mentre al terzo posto c’è la Lombardia (383.000). Naturalmente Lombardia, Campania e Sicilia sono tre delle quattro regioni con più abitanti in Italia e, quindi, potrebbe anche essere normale che abbiano più auto vecchie in valori assoluti. Per questo motivo, i dati vanno osservati anche su base percentuale. In questa classifica, al primo posto si conferma ancora la Campania dove le Euro 0 rappresentano il 14 per cento di tutte le autovetture mentre al secondo posto c’è la Calabria (13,7%) mentre la Sicilia scende al terzo posto (12,6%). Se l’analisi si fa a livello provinciale emerge che «maglia nera» è Napoli (15,77%) poi Reggio Calabria (15,32%) e Vibo Valentia (15,25%). La provincia di Roma (8,63%) supera la media nazionale mentre quella di Milano registra una quota del 6,60 per cento. Se si allarga l’analisi e si analizza il parco sino alle Euro 3, a livello regionale, In testa passa la Calabria (48,3% del totale), poi la Sicilia (47,9%) e quindi la Campania (46,7%).
L’aumento dei costi
Spesso per i consumatori un’auto vecchia comporta maggiori spese di manutenzione e di carburante. Secondo Facile.it, uno dei comparatori leader in Italia, c’è anche un riflesso sulla polizza Rc auto. «A conferma dell’aumento del costo dell’RC auto, Facile.it ha messo a confronto il premio richiesto per assicurare una city car di cilindrata 1.200 cc, Euro 3 immatricolata nel 2005 con quello necessario per assicurare lo stesso modello d’auto, nella sua versione più recente, Euro 6 e immatricolata nel 2020», spiega Andrea Polo che dirige la comunicazione . «Secondo le nostre simulazioni, la miglior tariffa disponibile online per assicurare l’auto vecchia è sino al 156 per cento più alta rispetto a quella necessaria per tutelare il veicolo nuovo», conclude Polo.