Auto

Ott 21 …DA PARIGI UN FILO DI SPERANZA…

di Bianca Carretto

Nella capitale francese, per una settimana si è celebrata l’automobile, ponendo l’accento sulla passione automobilistica  e sulle innovazioni rivolte al futuro. Sono andate in scena  le tecnologie  che saranno presenti domani del settore, dai prototipi futuristici alle auto elettriche , il salone dell’automobile di Parigi ha rappresentato un crocevia di innovazioni, pur aprendosi in un contesto difficile, ha mostrato molte motivazioni di speranza. Il 63% dei giovani pensa che l’auto elettrica sostituirà definitivamente i motori  termici e, i costruttori europei che hanno partecipato  alla manifestazione, avevano un solo scopo: convincere i visitatori che i veicoli elettrici hanno un prezzo accessibile, prima che la vendita di modelli termici sia vietata, a partire dal 2035. Una scommessa partita da Renault  con la sua R5 messa sul mercato con un costo di 25mila euro, sarà seguita dalla R4, sempre a zero emissioni, proposta intorno a 30mila euro. Due vetture che, come dice il ceo Luca de Meo,  “ preservano l’aspetto glamour, indispensabile per conquistare i clienti”. Anche Bmw è allineata, è necessario sostenere l’industria ma anche la passione e l’innovazione, per lasciare meno spazio ai cinesi.

Uno spirito più democratico per combattere la concorrenza di Pechino che continua a proporsi con prezzi estremamente competitivi. Confinati tutti nel padiglione 5, lontano dai marchi continentali, Byd, Dongfeng, Faw, Geely, hanno offerto al pubblico i loro modelli, mettendo quasi in ombra gli americani di Gm e Tesla e turbando, non poco, i vari manager che passavano da uno stand all’altro, per commentare le vetture dei concorrenti.  Tutti hanno sostato  nello spazio occupato da  Byd , il più aggressivo, da solo è in grado di  illustra le ambizioni dell’Impero di Mezzo,   dall’alto dei suoi 3 milioni di auto immatricolate nel 2023, un aumento del 60% in un solo anno, ma nel Vecchio Continente non ha superato le 15mila unità. Dopo la fabbrica già attiva in Ungheria il gruppo intende aprire un nuovo stabilimento in Turchia , nazione che appartiene all’unione doganale europea, per cui gli permetterà di eludere le tasse.  Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron si è soffermato  a lungo nei diversi stand, durante la sua visita al salone, per dimostrare sia il suo attaccamento per le auto sia per incoraggiare gli espositori ad essere ottimisti, i giovani sono ancora attratti dalla libertà e dall’indipendenza, infatti chiedono – sette su dieci – appena raggiunta la maggiore età, di conseguire  la patente.  E sei su dieci, non possono immaginare la loro vita senza una macchina.

Macron ha organizzato una cena all’Eliseo con i grandi capi dell’industria, con la speranza di sciogliere un poco l’atmosfera pesante, causata dalle regole  che riguardano il cambiamento climatico, non condivise da tutte le parti.  Luca de Meo il ceo di Renault ha sostenuto la sua posizione, spiegando al presidente che l’industria  europea rischia almeno 15 miliardi di euro di sanzioni se il calendario non viene spostato in avanti. Ha chiesto maggiore flessibilità, sollecitando di rivedere le regole già nel 2025, che vedono tutte le case impegnate a ridurre le emissioni medie di anidride carbonica  dai 116 g/km del 2024 a meno di 94 grammi, prima di essere costretti a chiudere delle fabbriche.

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