Il Salone dell’Auto di Detroit ha gettato la spugna definitivamente. Questa volta lo spostamento da gennaio a giugno si è tramutato in un arrivederci al prossimo anno. La causa è il Coronavirus: il TCF center presto diventerà un ospedale di campo per i malati di covid-19 per almeno sei mesi.
“Siamo dispiaciuti, ma non c’è nulla di più importante della salute, la sicurezza ed il benessere dei cittadini di Detroit e del Michigan. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per supportare la battaglia della nostra comunità contro l’epidemia di Coronavirus”, ha dichiarato Rod Alberts, il direttore esecutivo del Naias (North America International Auto Show).
Un altro duro colpo per lo stato del Michigan considerando le circa 800 mila persone l’anno in visita e il lavoro di altre migliaia, tra addetti ai lavori e indotto. L’appuntamento, dunque, scala nel 2021, dal 19 al 26 giugno.
Un’apertura estiva, come già era stata prevista per questa edizione, con l’obiettivo di salvaguardarne la buona riuscita: il calendario di gennaio degli States negli ultimi anni è stato sempre più invaso di eventi di rilevanza mondiale, pronti a catturare l’attenzione di media e non.
Una sfida tutta da compiere. Secondo il nuovo format, pochi giorni prima dell’evento, il centro della città avrebbe aperto la kermesse con uno street-show caratterizzato dalla presenza di auto storiche italiane e inglesi, per poi sfruttare al meglio la Motor City, offrendo un ampio bouquet di iniziative dal vivo per case e visitatori, off-limits per i navigatori della rete.
Un po’ come accade in Italia: da noi le manifestazioni che restano vive sono quelle prevalentemente all’aperto, in cui protagonista è il passato, le auto d’epoca e la passione, poco vivibili online (Parco Valentino, Mille Miglia, Auto e Moto D’epoca di Padova). Vedremo se oltreoceano sapranno migliorare la formula… Appuntamento al prossimo anno.