Non esiste fatto personale o professionale in cui i numeri non siano protagonisti. Fatturati, followers, dipendenti, visualizzazioni, tirature, percentuali di crescita, negozi… questi alcuni dei numeri che appaiono spesso nei comunicati stampa per dare un contenuto rafforzativo e certificato a quanto succede, sembra infatti che servano a fare la differenza tra notizie distorte o veritiere. Sono di oggi i numeri di chiusura della Design Week: 360mila visitatori al Salone del Mobile e 1125 eventi al Fuorisalone con un indotto per la città di più di 260 milioni. “Un fiume di persone” dice Alessia Cappello , Assessora allo Sviluppo Economico e alle Politiche del Lavoro con delega al Commercio, Moda e (appunto) Design.
Ma cosa è diventata veramente questa manifestazione? Per chi la ama è il momento in cui la città si mette in bella mostra, con qualche facciata ripulita, un divano e una sedia piazzati in mezzo ad una via, le edicole che dispensano omaggi (le tote bag di Zegna sono andate a ruba e oggi le trovate in vendita su vinted a prezzi folli ..), i free drink, il sentirsi parte di un movimento cultural chic che segna l’appartenenza ad un circolo di persone affette da FOMO (“Fear Of Missing Out”) la paura di essere tagliati fuori. È la malattia del nostro secolo ossessionato dalle comunicazioni: il pensiero costante che gli altri stiano facendo qualcosa di più interessante di quello che stiamo facendo noi. E se ci siamo persi qualcosa? Perciò la frase di rito è “Dove sei andato tu? Cosa hai visto?” in una continua sete di voler fare e volerci essere che qui a Milano, da Expo in poi è diventata un’ossessione per molti. Pensate che lunedì 15 aprile Antonella Collini alla guida di InterStand Service, una delle maggiori agenzie di servizi di hostess e interpreti, mi ha confidato che ha dovuto gestire più di 150 ragazzi per gli eventi e le cene d’ inaugurazione.
A dire il vero io sono andata poco in giro, non amo dover lottare con il traffico, ma soprattutto quando vai alle prime due o tre presentazioni dove vogliono convincerti che il progetto di design è fatto da un vaso e due tazzine posizionate nella vetrina di un negozio di abbigliamento, allora credo che sia arrivato il momento di frenare per non perdere di vista l’obiettivo che, per le aziende del settore è quello di fare ordini. Non a caso i primi segnali di insofferenza sono arrivati proprio dagli organizzatori a Rho Fiera che hanno visto qualche defezione a favore di presentazioni in città. Stefano Boeri (io l’avevo coinvolto ai Chi è Chi awards per premiare Delfina Delettrez Fendi nel 2012) , presidente della Triennale di Milano, ha poi sottolineato come la simultaneità tra Design Week, Biennale e Vinitaly sia stata una follia anzi, “Una vera stronzata“, ha detto a RADIO24. Io ho amato lo Spazio di Antonio Marras che ha preso vita insieme allo sguardo entusiasta degli studenti dell’accademia di Napoli. Li ho conosciuto Antonella Rana, Direttrice Globale Immagine e Comunicazione Pastificio Rana che è una donna bellissima e che insieme ad Antonio e Patrizia porta avanti questo bel progetto durante la design week che unisce estetica e buon cibo.
11 è il numero dell’indirizzo milanese di Giorgio Armani in via Borgonuovo, ma è anche il numero di alcuni mobili a tiratura limitata che vengono realizzati con la linea Armani Casa. Ho fatto un bellissimo giro a Palazzo Orsini i cui interni, ultimati alla fine del settecento, sono stati realizzati da Luigi Canonica. Tra piccoli boudoir affrescati e nuove stanze aperte al pubblico per l’occasione (qui ha sede la sartoria della collezione Privè) mi facevo raccontare un po’ di aneddoti da Cristiana Cavallari che lavora per Re Giorgio da circa 30 anni e sa veramente tutto della maison. Fuori dal palazzo una lunghissima coda per entrare e mi diceva la mia omonima che il Signor Armani era già passato più volte per controllare e diceva “fateli entrare” preoccupato che fuori si assembrassero troppe persone.
6 sono i figli che ha lasciato Roberto Cavalli , lo stilista fiorentino che è mancato all’età di 83 anni. Al funerale alla Basilica di San Miniato al Monte c’erano gli eredi ma anche gli amici Toni Scervino, Leonardo Ferragamo e Afef Jnifen che io ricordo vestita Cavalli in una spettacolare sfilata sul Ponte Vecchio a Firenze. Quando ho iniziato a lavorare lo stilista era all’apice della sua carriera, si vociferava che dopo anni di difficoltà fosse stata proprio Franca Sozzani ad averlo aiutato a risorgere “I suoi abiti sono le sue stampe” scriveva la direttrice di Vogue Italia, ma nella metà degli anni 2000, dopo 40 anni di attività, la casa di moda ha cominciato a dare le prime avvisaglie di una crisi con la cessione del 90% della proprietà al fondo Clessidra e , nel 2019, ha deciso di ricorrere al concordato preventivo per arrivare infine alla vendita al magnate arabo Hussain Sajwani del gruppo di real estate Damac Properties di Dubai. Mi raccontava la figlia Cristiana ( e siamo a ben 3 Cristiane citate in un solo articolo) in un’intervista che le avevo fatto qualche tempo fa, di quanto quegli anni fossero stimolanti, di come le donne facevano la fila in boutique per avere i jeans che ti facevano sentire bella e slanciata e che potevi mettere anche su un red carpet. Abbiamo ricordato anche le cene e le feste strepitose dove l’animalier era protagonista e tutti volevano esserci. Ma voi ce l’avete una di quelle borse plastificate che regalavano alle sfilate e che erano diventate oggetto di culto? Io ne ho ancora un paio, le tengo al mare perfette, ancora perfette per andare in spiaggia.
Sempre parlando in numeri vorrei elencarvi le cose che tra una sedia e una poltrona ho messo a fuoco in questi giorni:
1) Saint Laurent sarà a Cannes da produttore cinematografico con 3 film in concorso prodotti dalla Saint Laurent Productions, guidata dallo stesso direttore creativo, l’italo belga Anthony Vaccarello. Uno di questi è Parthenope, ultima impresa di Paolo Sorrentino nonché unico titolo italiano in gara.
2) I 2 fondatori di Grom (Guido Martinetti e Federico Grom premiati con il CHI E’ CHI AWARDS qualche anno fa) dopo aver venduto la loro creazione si sono rimessi a produrre gelato insieme a Charles Leclerc, si lui, il ragazzo che vorrei che mia figlia sposasse e che abbiamo scoperto avere in comune la passione per il gelato oltre ai cavalli (ad ognuno il suo). Come si chiama questo nuovo marchio di gelato a basse calorie? LEC…. ma io lo trovo geniale …LEClerc.. LECcare. Food Porn assicurato.
3) Quanti barattoli di Nutella vi siete finiti nella vostra vita (per ora intendo?) Io non li so contare ma il «Nutellificio» di Alba produce ogni giorno oltre 300 tonnellate di crema, pari a 550mila vasetti. La Nutella è prodotta in undici stabilimenti Ferrero in tutto il mondo e la bella intervista di Mario Calabresi sul Corriere della Sera alla vedova di Michele Ferrero, Maria, ha svelato i retroscena di una vita agro dolce vissuta lontano dai riflettori e di come nacque il nome del dolce più famoso al mondo. “Maria, non dirmi niente, la mia testa deve essere libera, lasciami ancora un momento di tempo perché ci sono quasi arrivato”. Si mise alla finestra a fissare il fiume e poi si girò e mi disse: “Nutella”. Io lo guardai come si guarda un matto e gli dissi: “Ma di cosa parli? Cos’è Nutella?”. E lui, come se avesse una visione, mi rispose: “È il nome del prodotto che correrà nel mondo”. Ecco, ho pensato, io dico così alle mie figlie quando devo ricordarmi dove ho parcheggiato la macchina, non certo per inventarmi qualcosa di unico, vedi dove sta la differenza? #trovaledifferenze
4) Miuccia Prada che vara Luna Rossa per me è sempre un momento indimenticabile. : “Io ti battezzo Luna Rossa !! ” ha urlato Miuccia Prada durante il varo a Cagliari del monoscafo che gareggerà nella prossima edizione dell’America’s Cup a Barcellona da agosto a ottobre. Ma come spacca la bottiglia lei… sembro io quando rompo qualche piatto in preda a una crisi di nervi. Adoro!
A proposito di Barcellona, sono appena rientrata da un viaggio stampa invitata da Pronovias e organizzato dal trio Andrea Serafini, Bianca Stampacchia e Marta Toniolo per Attila & Co che ci hanno lasciati liberi di vivere una delle città più solari del mondo. E così, prima della sfilata me ne sono andata a zonzo per le Ramblas, sono andata da Zara (vi confermo che qui le cose costano meno e sono ancora fatte bene), sono andata a mangiarmi una Paella sul mare e ho ritrovato un po’ di persone che non vedevo da tempo, come la figlia di Luisa Micaletti che era una bambina ed oggi è una splendida ragazza piena di energia e di voce ( è una cantante bravissima!) ed ho scoperto dirige Kult il magazine di Unique Media creato per le nuove generazioni. Durante la sfilata nel bellissimo Museu Nacional D’Art de Catalunya ho incontrato, tempo credo due secondi, Laura Piva che accompagnava l’attrice Matilde Gioli. (Messaggio personale per Laura: ” Laura diamoci appuntamento da qualche parte per favore!). Al party a seguire. oltre a quella bellezza di Karolina Kurkova che per fare la foto con lei alta 1,80 ( solo le gambe secondo me sono un metro e venti! mi sono messa sul gradino più alto per non sembrare puffetta), c’erano tante star spagnole di quelle che vedi sempre su Hola, la più bella se posso dire era Inés Sastre ex modella e attrice. Zitti zitti in fondo alla sala mi trovo Elisabetta Franchi con l’ormai inseparabile Gabriele Maggio, il suo nuovo ceo che, prima di volare con aereo privato in Grecia per la sfilata della collezione “Eternal” come ospite d’onore della Athens Fashion Week, hanno fatto una tappa alla Barcellona Bridal Week e, da quel che ho capito, ci sono novità in arrivo… io ho consigliato di fare due chiacchiere con Giuliana Parabiago che lei sa veramente tutto sul settore wedding. La cosa divertente è che Elisabetta mi chiede ” Ma come sei abbronzata? Sei stata alle Maldive?” ed io le ho risposto ” No veramente oggi ho noleggiato una bicicletta e sono andata sul lungomare di Barceloneta e mi sono abbronzata, ma come un muratore solo faccia e lo scollo a V.” Così ho capito ancora una volta che la vita, oltre ai numeri è una questione di punti di vista.
PS: LUISAVIAROMA fa una svendita dell’archivio alla Stazione Leopolda dal 25 aprile al 3 maggio , un evento unico che offre l’opportunità di acquistare una selezione di più di 500 brand uomo, donna e bambino a 1/3 del prezzo retail.