Ola Kallenius, il ceo del gruppo Mercedes- Benz, ha chiesto all’Unione Europea di ridurre le imposte ai veicoli cinesi importati nel Continente. Una vera contromossa dichiarando che “il protezionismo sta andando nella direzione sbagliata. Attualmente l’Unione Europea applica il 10% di tasse sui veicoli cinesi in entrata, contro il 15% che viene applicato a quelli che sbarcano in Cina, i marchi cinesi incontrano pochi ostacoli per accedere in Europa”. La situazione pare un serpente che si mangia la coda. Pechino ha scelto di scommettere sull’elettrico già a fine degli anni 2000, consentendo alle sue case costruttrici un notevole vantaggio nei confronti di tutta la concorrenza. Nello stesso tempo, i costruttori tedeschi temono rappresaglie da parte degli asiatici da cui dipendono i loro maggiori profitti grazie alle vendite effettuate nell’Impero di Mezzo. Ormai le auto cinesi sono orientate a conquistare, con grande energia, il nostro mercato, considerando che quello degli Stati Uniti è ancora a loro precluso, hanno già superato la Germania per diventare il secondo esportatore mondiale di automobili, dopo il Giappone. ”A questa minaccia possiamo rispondere – ha ribadito Kallenius – realizzando prodotti sempre migliori, focalizzandoci su strategie localizzate, massimizzando le nostre risorse finanziare, investendo nel prodotto e nella rete di distribuzione”. Un messaggio immediatamente recepito da Marc Langenbrinck, ceo di Mercedes-Benz Italia (ben assestato nel gruppo di Stoccarda, in cui lavora dal 1995) che – sin dal suo arrivo nel giugno 2023 – ha legato a sé tutta la rete di concessionari, considerati i veri ambasciatori dei valori del mondo Mercedes a cui i clienti si rivolgono “motivati dal desiderio di guidare un’auto della Stella, sognata e forse rincorsa, da quasi 140 anni. Devono essere spinti sul lato emotivo, rendendo tutto il nostro servizio unico, non solo preventivando se il futuro sarà unicamente elettrico o termico. Noi siamo pronti con qualsiasi offerta, sia a zero emissioni che ibrida, in ogni segmento, così come manteniamo le versioni a benzina e diesel, è necessario riunire le forze politiche e amministrative per sviluppare insieme il futuro della mobilità.” La fiducia del manager nel domani, si intravede quando racconta un suo desiderio “come unica vera alternativa alla sostituzione del trasporto pubblico, scorgo la diffusione delle city car elettriche, poiché concedono di avere, in un contesto urbano, il completo controllo della propria vita, sempre a bordo di un’auto.”