Annunciata a dicembre con una monografia dedicata, l’era Domus 2024 di Norman Foster ha ora inizio. L’archistar britannico, settimo guest editor internazionale a condurre il progetto editoriale 10x10x10, inaugura con il numero di gennaio la sua curatela annuale. Un viaggio tra passato e presente che, come lui stesso racconta nel primo editoriale, sarà interamente focalizzato sul concetto trasversale e contaminato di futuro: “come architetto e urbanista, penso che progettiamo per le esigenze del presente con la consapevolezza del passato, provando ad anticipare ciò che è sconosciuto. Su questo approccio si fonda la mia scelta di indagare i Futuri per i dieci numeri di Domus del 2024”.
Tante le penne d’autore chiamate a contribuire: “Per conservare il senso delle proporzioni, occorre adottare una prospettiva storica in grado di ricollegare il presente al passato. Per questo, ho invitato alcuni dei miei autori preferiti a scrivere su Domus; personalità diverse per cultura e disciplina, con in comune la capacità di metterci di fronte a fatti e dati, invece che a pregiudizi ed emozioni” spiega il guest editor anticipando la straordinaria presenza fotografo Edward Burtynsky, che firmerà le dieci copertine del mensile, ma anche quella dell’artista Doug Aitken e del pittore Michael Craig-Martin. A quest’ultimo è stato inoltre commissionato uno special gift che tutti i lettori troveranno allegato al primo numero: “30 St Mary Axe” una stampa dedicata alla nuova direzione che ritrae l’iconico grattacielo firmato proprio Foster.
Matthew Foreman, Steven Pinker, Deyan Sudjic (già direttore di Domus nel 2000) sono solo alcuni dei contributors del numero di gennaio, in edicola in questi giorni, intitolato proprio “Futuri”.