Diventa difficile commentare questa giornata di campionato che inevitabilmente risente di quello successo in settimana tra champions e Europa League e di quello che ancora accadrà con le sfide europee a farla da padrona . Diciamo solo che il Napoli è orami vicinissimo al traguardo, che la Lazio pone un altro mattoncino per cercare di blindare il secondo posto, che il Milan decide di puntare tutto con grande rischio sulla semifinale di ritorno di domani e schiera molte riserve contro il Bologna e non va oltre il pareggio mettendo a rischio la sua posizione in classifica, ora scavalcata dalla Roma che invece, pur con un gioco che non ruba l’occhio, ora è terza.
L’Inter continua il suo psicodramma in campionato, dove non vince più, non segna più e ora si ritrova quinta, aspettando il verdetto dell’ Atalanta che vincendo raggiungerebbe l’Inter in classifica e la Fiorentina che, vincendo, avrebbe gli stessi punti della Juve (che ieri ha perso male contro il Sassuolo). Insomma di tutto di più e troppo in fretta, visto che ormai da qui alla fine si giocherà praticamente sempre.
C’è una cosa che mi ha colpito ieri e sulla quale vorrei spendere qualche riga e sono le lacrime di Fagioli che, dopo l’errore che ha permesso al Sassuolo di portarsi in vantaggio è stato sostituito e una volta in panchina è scoppiato a piangere. Quell’immagine mi ha portato a fare qualche riflessione. Lungi da me fare un parallelo tra il pianto di Fagioli e l’immensa tragedia capitata in Turchia (aspettiamo la fine delle indagini per capire cosa sia realmente accaduto), ma spesso ci si dimentica che anche gli atleti sono esseri umani e come tali vivono emozioni e sentimenti che vanno al di là dell’aspetto puramente economico.
Troppo facile dire “ma con quello che guadagnano.. ” Questi ragazzi sono professionisti che si allenano tutti i giorni e che vivono sulla propria pelle delle pressioni enormi, essendo atleti fanno delle rinunce non sempre semplici, specialmente per i più giovani. Vincono, ma molto stesso perdono delle gare contro loro stessi. Da queste sconfitte non tutti trovano la forza di ripartire con più esperienza e con più fermezza nel raggiungere il risultato.
Non sono certamente delle vittime, hanno dei contratti spesso miliardari, ma quando si giudica una prestazione sportiva occorre approfondire e documentarsi e a volte stampa e opinionisti non lo fanno.
Auguro a Fagioli tutto il meglio e che il pianto di ieri si possa trasformare in grandi prestazioni che lo renderanno sempre più forte.
(foto Sport Mediaset)