Un rapporto stilato da Italia Bilanci, in collaborazione con Federauto, l’associazione dei concessionari, ha portato alla luce una tendenza che sembra destinata a non arrestarsi: negli ultimi tredici anni il numero dei concessionari in Italia si è drasticamente ridotto, arrivando a dimezzarsi. Nel 2007 i rivenditori in Italia erano 2.785, nel giugno 2020 questa cifra si è abbassata a 1.294%, il 35% in meno rispetto al 2019.Il fatturato complessivo, invece, è aumentato, dopo un calo del 2012 (da 22 milioni si arrivò a 16,6 milioni) è stata registrata una crescita costante, che ha toccato il suo punto massimo con i 40 milioni del 2019. Negli anni è avvenuta una trasformazione dei punti vendita del Paese, le realtà più piccole hanno chiuso, sono aumentate le dimensioni medie dei singoli dealer grazie all’unione di più concessionarie.
“Al momento – ha dichiarato Alberto di Tanno, presidente del gruppo Intergea e co-fondatore di Italia Bilanci – la riduzione del numero degli operatori non ha aumentato i margini per le aziende. La concorrenza non è più soltanto locale, ma nazionale e il costo del lavoro aumenta anche per la necessità di avere concessionarie più complesse e con un maggior impiego di risorse umane”. Il futuro prevede delle sfide alle quali i dealer dovranno adeguarsi, ossia la richiesta di strutture sempre più improntate al digitale. “Internet – ha concluso Di Tanno – rafforzerà il suo ruolo nella scelta dell’automobile e del concessionario a cui affidarsi. La compravendita continuerà a concludersi dal vivo e in presenza, ma chi vuole comprare una vettura si documenterà sempre di più sul web. Anche la video-chiamata andrà a consolidarsi come strumento di consulenza. Una vetrina online efficace e l’interattività saranno fondamentali”.
