“Nella giornata di oggi l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha visitato lo stabilimento Maserati di Modena. Ad accoglierlo le lavoratrici e i lavoratori di Maserati in sciopero, proclamato unitamente alle RSA della Fiom-Cgil dalla Fiom-Cgil di Modena, ed in presidio davanti all’ingresso principale di via Ciro Menotti per chiedere la salvaguardia dell’occupazione e il rilancio dello storico stabilimento.
Le lavoratrici e i lavoratori della produzione della Maserati di Modena stanno vivendo una difficile situazione. Circa 150 addetti alla produzione sono in cassa integrazione e ora anche gli oltre 700 professionisti del reparto engineering sono coinvolti negli ammortizzatori sociali una volta a settimana, mentre la produzione è estremamente ridotta, al punto di consentire non più di 4 o 5 giornate di lavoro al mese, spesso preannunciate con poco anticipo.
Gli investimenti ad oggi previsti per la creazione dell’atelier, un nuovo impianto di verniciatura che si dovrà occupare della personalizzazione delle Maserati non sono mai stati smentiti, ma appare sempre più evidente che non determineranno la ripresa. Nel 2024 registriamo complessivamente un calo del 75% delle auto prodotte.
Dall’incontro di oggi tra le RSA e l’amministratore delegato di Stellantis Tavares non sono arrivate risposte certe. A differenza, poi, da quanto già comunicato in precedenza alle organizzazioni sindacali, riguardo all’inizio a metà 2025 della produzione della MC25 elettrica, nell’occasione di oggi non si è parlato di modelli elettrici, né di altri nuovi modelli in arrivo allo stabilimento di Modena.
Nel tavolo convocato al Mimit per giovedì 14 novembre chiederemo al Governo di ripristinare il fondo automotive tagliato dell’80% nella manovra e di prevedere politiche industriali per rilanciare la produzione di auto nel nostro Paese e l’occupazione. Infine, unitariamente continuiamo a ribadire che la questione sia portata a Palazzo Chigi con l’apertura di un confronto con la Presidente del Consiglio Meloni, l’AD Tavares e le organizzazioni sindacali”.