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Apr 30 Forumautomotive: Uniti per ricominciare

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Il crollo di almeno il 97% delle vendite di aprile ha portato l’Unrae ad inviare nei giorni scorsi una lettera al governo, presentando un pacchetto organico di misure per sostenere il recupero del mercato. Tutta la filiera automotive si allea con idee chiare sulle strade da seguire per la ripartenza. Un webinar di Forum Automotive (online sul canale Facebook), condotto da Pierluigi Bonora, ha permesso tre ore di confronto tra i protagonisti del settore sulle necessità dell’Italia di oggi.
Si è partiti da quelle della mobilità urbana, considerando che Milano e Roma pensano di risolvere il problema della riduzione fino al 75 per cento della capienza del trasporto pubblico con biciclette classiche e a pedalata assistita. “Restringendo le carreggiate e dipingendo piste ciclabili non otterremo altro che nuovi ingorghi, ed è esattamente l’opposto di ciò che invece secondo noi è da fare – ha sottolineato Geronimo La Russa presidente Aci Milano – l’uso dell’auto non sarà un capriccio, ma una necessità. Per questo motivo sarebbe più utile pensare a tariffe agevolate per i parcheggi”. Del resto, come ha  fatto notare Pierfrancesco Caliari – direttore generale di Confindustria Ancma, l’associazione che raggruppa i produttori di veicoli a due ruote – il decreto appena presentato ha dimenticato proprio le biciclette sulle quali conta così tanto. “Non se ne parla, ed è paradossale che il 4 maggio non riapriranno nemmeno i negozi di biciclette. Quello che serve è un nuovo modello di intermodalità, ma deve essere un piano studiato e condiviso; non si può decidere per ideologia o per sentito dire”.

All’incontro non sono mancati gli interventi dell’Unrae: “Oggi in Italia manca un piano di emergenza dei trasporti, ma l’aspetto più preoccupante è che non può esserci piano di emergenza se non esiste un piano strategico di base, che non c’è mai stato – ha commentato il presidente Michele Crisci – purtroppo nelle emergenze si lascia spazio a proposte e idee che non sono necessariamente calibrate con le necessità che arrivano, magari, da esperti, ma non del settore. Noi abbiamo sul tavolo numerose proposte articolate che tengono conto della sostenibilità, chiediamo di essere ascoltati”.

Paolo Scudieri, presidente di Anfia – proclamato in questa occasione “Personaggio dell’anno 2020 di #FORUMAutoMotive” – ha tenuto a sottolineare come al governo non possa sfuggire “l’importanza di un settore che conta 5.700 aziende e assicura un gettito di 76 miliardi di euro ogni anno. La parola chiave deve essere sburocratizzazione, togliendo i vincoli che mortificano gli imprenditori, come gli assurdi cavilli che rendono la costruzione di parcheggi, compresi quelli intermodali, l’impresa più complicata del mondo”

Infine, secondo Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto (concessionari), la ripartenza non può avvenire unicamente con auto nuove. “Il calo è subordinato a quanto può essere supportato, e in questo caso non bisogna dimenticare che chi rottama ha un’auto vecchia, non sempre si può permettere una vettura nuova. La soluzione può arrivare dall’usato fresco che arriva da aziende e Partite Iva che rinnovano il parco ogni tre anni. Offrire incentivi sulle ex auto aziendali faciliterebbe lo smaltimento di quelle più vecchie”. In tutto ciò, infatti, non è mancata occasione di verificare come le proporzioni globali della pandemia abbiano fornito indicazioni sorprendenti per il mondo dei veicoli a motore: primo tra tutti che la riduzione del 90 per cento del traffico a livello nazionale abbia avuto effetti infinitesimali sull’inquinamento, come certificato da enti indipendenti. Ciò significa che 8 ore di blocco del traffico domenicale in una città non servono a nulla, ma anche che non si possono raggiungere obiettivi ambientali fermando il mondo.

 

 

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