Quando si parla dell’inquinamento degli oceani, si è soliti pensare alla quantità di plastiche e microplastiche che si accumulano nelle acque dell’intero pianeta. Ma gli oceani e le specie che vi abitano hanno un nemico molto più piccolo ma altrettanto pericoloso: i filtri solari chimici.
Alcuni studi suggeriscono che ogni anno scarichiamo circa 14.000 tonnellate di questi componenti per proteggerci dalle radiazioni solari, senza essere consapevoli della minaccia che rappresentano per l’ambiente marino. Anche in piccole concentrazioni, questi filtri chimici come ossibenzone, ottinoxato o parabeni, sono molto dannosi per alghe, coralli e pesci di tutto il pianeta.
La linea di filtri solari Freshly Cosmetics segue la filosofia Planet First dell’azienda ed è stata formulata con filtri solari fisici come l’ossido di zinco e il biossido di titanio.
Dal suo lancio nell’aprile 2018, Freshly Cosmetics ha impedito lo scarico in mare di oltre 2.700 kg di creme solari con componenti chimici dannosi per gli oceani e le specie marine. Per farsi un’idea della quantità, l’equivalente del volume di una piscina domestica.
I componenti naturali e biodegradabili presenti nei filtri solari sono ottenuti da minerali che, oltre a fungere da schermo solare disperdendo le radiazioni UVA e UVB, sono rispettosi della natura e non si accumulano, interferendo con la catena trofica marina.
Salva Marsal, Corporate & Communications Press Manager di Freshly Cosmetics, dichiara: «Abbiamo interiorizzato sempre di più la cura della nostra pelle, ma non possiamo ignorare la protezione del nostro pianeta. Sebbene la maggior parte delle opzioni di creme solari contengono filtri chimici, dobbiamo iniziare a cambiare le nostre abitudini di consumo per essere più rispettosi con l’ambiente e con tutte le specie che lo abitano». Per Marsal, infatti «Freshly Cosmetics è solo una piccola goccia in un immenso oceano, ma è proprio la somma di piccole gocce che ci renderà in grado di ribaltare la situazione e proteggere i nostri oceani».