General Motors sta portando avanti la causa per corruzione contro Fiat Chrysler Automobiles, davanti alla 6a Corte d’Appello di Cincinnati, in Ohio, lo scrive oggi il quotidiano Detroit Press. La prima causa, depositata da Gm nel novembre 2019, era stata respinta dal giudice distrettuale degli Stati Uniti ,Paul Borman , per ben due volte, ritenendo le prove insufficienti, anche quando la casa automobilistica di Detroit, aveva presentato nuove accuse, secondo cui i leader della United Auto Workers, il sindacato americano, avevano intascato tangenti da Fca, versate su conti bancari stranieri. L’accusa era rivolta direttamente contro Sergio Marchionne, l’ex ceo di Fca, ritenendolo responsabile di aver orchestrato una cospirazione, con la collaborazione dell’ Uaw, contro Gm, nel tentativo di danneggiarla per poi acquisirla. Gm sostiene di aver perso “miliardi” per questa frode. Gm, nell’istanza presentata martedì, ha definito la decisione di archiviare il procedimento da parte del tribunale distrettuale “palesemente sbagliata”.
“Siamo fiduciosi, abbiamo presentato questo appello per chiedere un giusto risarcimento, come consentito dalla legge, per i danni causati dalla corruzione – ha dichiarato il portavoce di Gm David Caldwell – ci sentiamo responsabili nei confronti dei nostri dipendenti e degli azionisti, quando veniamo direttamente danneggiati.”