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Ago 01 GP BELGIO: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

Tutti in vacanza, la F.1 stacca la spina e va al mare (o in montagna) con l’unica certezza che alla fine della stagione soltanto uno è già promosso, tutti gli altri rimandati o bocciati. E’ promosso Max Verstappen, con la 11 vittoria in stagione ottenuta a Spa, in Belgio, davanti a 380 mila spettatori, in maggioranza dall’Olanda. Promossa ovviamente la Red Bull, con la sua monoposto imbattibile, almeno quella di Verstappen, perché se guardiamo a Perez, secondo in Belgio, i dubbi che sia solo la monoposto viene a molti. Perché le prestazioni sono molto diverse fra i due e non può essere tutto merito della macchina e basta. Verstappen ha quel qualcosa in più che accade raramente nelle corse, quando un uomo e una macchina diventano una cosa sola, col limite spinto sempre più in là e con la capacità di farle fare quello che uno vuole. Per l’olandese è un momento magico, per Perez è un momento triste, perché è nel posto giusto ma al momento sbagliato e questo accade dopo oltre dieci anni di patimenti a metà gruppo. Una mazzata psicologica che ti fa perdere la bussola e ti pone davanti a degli interrogativi: proseguire, facendo da tappeto a un compagno di squadra così, o meglio smettere con l’onore delle armi? Sarà quindi una estate di ripensamenti per il messicano, così come saranno ripensamenti per Leclerc, terzo in Belgio, ma sempre lontano da quelle posizioni in cui avrebbe voluto essere con la Ferrari. Prendete appunto Spa: parte primo perché il rivale, cambiando la trasmissione, finisce sesto penalizzato in griglia. Pronti via, davanti alla prima curva, davanti alla seconda e alla terza e poi, sul rettilineo seguente, vede la sagoma della Red Bull di Perez che lo passa e se ne va. E tu resti lì con volante in mano a chiederti che fare, dove intervenire, come risolvere il problema. Poi finisci sul podio, vedi il bicchiere mezzo pieno, appena 32 secondi dal vincitore contro il minuto e mezzo solito, e sorridi felice. Perché la vacanza estiva ti permette di tirare il fiato, di sospendere quell’ansia da prestazione incompleta, sapendo che un altro anno è stato sprecato e che da predestinato, diventi procrastinato sulla via del successo. Sempre sperando che fra 12 mesi la situazione sia migliore, perché per quanto la F.1 vada veloce, il futuro lo scrivi adesso e devi anticipare gli eventi, altrimenti ti trascinano. Come successo nelle ultime stagioni con la Ferrari. Una Ferrari che dovrebbe avere un uomo solo al comando, Fred Vasseur. E infatti il manager francese è solo. Nel senso che attorno non ha ancora la sua squadra, gli uomini di fiducia, e deve farsi andare bene quello che c’è sperando che faccia quello che deve. E qui sta il succo del futuro, vacanze comprese, in cui qualcuno dovrà capire che strada seguire. Restare o andare, leggi Sainz, continuare o guardarsi intorno, leggi Leclerc. E questo va oltre una semplice gara con un mezzo sorriso. Buone vacanze F.1, il futuro è già dietro l’angolo.

Foto: Ferrari.com

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