Un podio di campioni così non si vedeva da tempo: Verstappen primo, Alonso secondo e Hamilton terzo nel GP del Canada sono il simbolo di 11 titoli mondiali messi insieme. Il meglio di quanto non offra la categoria allo stato attuale. Ma la ciliegina sulla torta è stata la presenza di Adrian Newey, colui che ha disegnato tutte le Red Bull che hanno vinto il loro 100.GP proprio a Montreal. Con i suoi 11 titoli mondiali piloti e 10 costruttori, il vero re del Canada era il tecnico inglese, capace di vincere con regole diverse, squadre diverse (McLaren, Williams e Red Bull) ma sempre dalla sua Inghilterra, terra che non ha mai abbandonato sotto le sirene di una Ferrari che a ripetizione aveva cercato di portarlo a Maranello. Detto del podio e di una gara che ha vissuto più che altro sui duelli nelle retrovie, il capitolo Ferrari si apre con un bicchiere mezzo pieno da un lato ma sempre vuoto dall’altro. La cosa positiva è che il consumo delle gomme su questa pista è stato inferiore rispetto al solito. Infatti Leclerc quarto e Sainz quinto hanno fatto un solo pit stop e per giunta percorrendo 38 giri con la stessa mescola media che di solito è quella che si consuma di più. Arrivare al traguardo con 16 secondi di distacco da un Verstappen in scioltezza e un pit stop in meno, è positivo. L’aspetto negativo è che manca ancora la prestazione. Perché se ci fossero stati 2 pit stop come i rivali di testa, il distacco sarebbe stato di circa 35 secondi, ovvero in linea col passato. E questo fa capire come la coperta della SF23 sia ancora corta. Con un altro tassello da aggiungere, quei ripetuti messaggi a Leclerc “Sainz non ti attacca, stai tranquillo”, che fanno capire molto sul clima che si respira in squadra. Perché se in gara la strategia è stata buona, in qualifica è successo di tutto ma in negativo. Errori del team sui tempi della scelta del cambio gomme, errori del pilota (Leclerc fuori in chicane con bandiera bianco nera, preavviso di squalifica, Sainz a muro nelle libere) che messi insieme mostrano una squadra ancora lontana dalla forma migliore per combattere alla pari con Red Bull. In aggiunta, Aston Martin ha portato delle modifiche e Alonso è arrivato secondo ma non distante da Verstappen, e Mercedes ha superato la Ferrari con le sue novità tecniche. Ovvero, quarta forza era alla vigilia del Canada e quarta forza è rimasta dopo il Canada. Con la prossima gara che si corre in Austria, pista da sempre favorevole alla Red Bull. È una continua rincorsa con affanno e con mancanza di serenità. Perché se Sainz via radio dice di essere più veloce in quel momento, e dal box dicono a Leclerc che non verrà attaccato, è il sintomo che pur di non dare spazio al più veloce, si preferisce stare a guardare e fare in modo che i rapporti si deteriorino. Perché se Sainz era più veloce, potevano lasciarlo passare e, se non avesse superato gli avversari davanti, avrebbe potuto ridare la posizione. Solo che in classifica generale Sainz (quinto) è davanti a Leclerc (settimo) con 68 punti contro 54 e quindi la Ferrari privilegia il pilota che sta dietro… Un altro dei misteri di Maranello. Intanto, se Verstappen, a quota 41 successi (quanto Senna ma niente confronti, per favore!) macina un ritmo simile, ad agosto il mondiale potrebbe essere già bello che assegnato. Perché se si aspetta che Perez, sesto, sia in grado di lottare col compagno di squadra, beh… siamo proprio fuori strada.
Foto: Twitter Scuderia Ferrari @ScuderiaFerrari