Auto

Giu 10 GP CANADA: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

Dalle stelle alle stalle, un vecchio adagio che si sposa perfettamente con la Ferrari vista in Canada. Dal trionfo di Monaco al tonfo di Montreal, in appena due settimane. Strano e incomprensibile quanto accaduto sull’Ile de Notre Dame durante un GP in cui i protagonisti sono stati Verstappen, Norris, Russell e Piastri con i due vecchi leoni Hamilton e Alonso capaci di suonarsele per tre quarti di gara, mentre Leclerc perdeva oltre un secondo e mezzo al giro e Sainz finiva la sua danza nell’erba dopo aver mandato fuori pure l’incolpevole Albon. Un disastro fin dalle prove, coi due piloti fuori dalla Q3 e relegati in 11 e 12 posizione, un disastro alla partenza con posizioni perse fin dalla prima curva.

E poi la gara, bagnata, asciutta, umida e poi bagnata, con i primi quattro indiavolati a suon di sorpassi e cambi di posizione (in testa oltre a Russell ci sono andati Verstappene Norris e senza il gioco dei pit stop ma con sorpassi veri!) e i rossi ad annaspare. Fino alla decisione scellerata di montare gomme da asciutto dure (nemmeno le morbide, le dure!) con asfalto bagnato e 15 secondi al giro più lente: “Smette in un paio di giri” gli hanno detto dai box. Al terzo giro con l’acqua che cadeva copiosa, lo hanno fatto rientrare e poi ritirare dalla gara. Tutto il repertorio dei fallimenti del passato, in una sola gara. E questa volta fa male perché dopo Monaco si respirava altra aria mentre adesso è caccia al problema e sue soluzioni. In testa, intanto, Verstappen, pur con una Red Bull fragile (vedi Perez) ha vinto e lo ha fatto bene. Stando attento alla gestione gomme, non facendosi prendere la mano nei duelli con Norris e Russell, gestendo usando la testa. Starà antipatico ai ferraristi, ma qui siamo di fronte a una classe cristallina che merita solo applausi. McLaren può recriminare su un errore fatale: hanno richiamato ai box Norris un giro dopo il dovuto, facendogli perdere la testa della gara.

Ma vedere come lui e Piastri facessero giri veloci a ripetizione, segno di una macchina fatta bene che va bene dappertutto (Miami, Imola, Monaco e Montreal) e con due piloti veloci, fa ben sperare in altre gare. Chi esce a testa bassa da questo GP è Russell. Partito in pole, ha condotto per 20 giri, poi con la safety car e la gestione del box, è andato in palla e ha commesso degli errori, tagli di chicane, uscite inutili. E’ veloce, ha preso il terzo posto del podio soffiandolo al compagno Hamilton all’ultimo giro, ma per uno che dovrebbe essere il punto di riferimento della Mercedes dopo la partenza di Lewis, non ci siamo ancora. Sul resto in evidenza Magnussen e Hulkenberg, che nei primi giri con gomme da bagnato contro gli altri con le intermedie, volavano e dal fondo dello schieramento si erano portati nelle posizioni di testa. Spettacolare, come dire che con le variabili, pioggia, asciutto, si può inventare qualcosa di buono. A meno che non ti chiami Ferrari e combini qualche disastro…

(foto GettyImage da fanpage.it)

Una risposta a “GP CANADA: IL COMMENTO”

  1. Filippo Crispolti ha detto:

    Un disastro inspiegabile che da la misura della fragilita di un team nel quale le strategie spesso storicamente non sono state all’altezza dei tecnici tutto sommato quasi sempre in buona posizione. Non resta che spiegare l’accaduto e voltare pagina per Barcellona pista arcinota e speriamo senza sorprese negative.

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