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Ago 31 GP OLANDA: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

Max Verstappen a prova di record e vincitore in tutte le condizioni di pista. Su asciutto, bagnato e allagato, contro il pilota olandese sulla pista di casa non c’è stato niente da fare. Ha vinto la nona gara consecutiva, uguaglia il record di Vettel e a Monza, fra sette giorni, potrebbe anche superarlo. In Olanda la pioggia ha sconvolto i soliti equilibri e nell’emergenza dell’improvvisazione, si è visto come l’esperienza di Alonso su Aston Martin, abbia fatto la differenza con un secondo posto in cui fino all’ultimo ha cercato di battere Verstappen. Fernando ha mostrato visione, esperienza (mitico il suo sorpasso in cui ne ha freddati due in un colpo alla piccola sopraelevata) e grinta quando dopo la ripartenza per gli ultimi cinque giri di gara, dopo la bandiera rossa per recuperare l’Alfa del cinese Zohu, ha cercato una traiettoria giusta per superare Verstappen. E se ci fosse riuscito, sarebbe stato capace di tenerselo dietro per i cinque giri di corsa, si può starne certi. E in Olanda oltre allo spagnolo che ride c’è un Gasly che sghignazza perché porta l’Alpine sul podio e lo fa con una gara grintosa, con sorpassi e per giunta davanti alla Ferrari di Sainz e alla Red Bull di Perez. Una Alpine che non ha cambiato macchina, non ha cambiato piloti ma ha cambiato lo spirito e il metodo di lavoro con un miglioramento dell’ambiente stesso, ora più rilassato e unito rispetto a prima. La “cura” De Meo ha funzionato a quanto pare, rimuovendo gli intoccabili, quelli che sapevano tutto loro e non si cambia perché ho deciso così. Un taglio netto, a metà stagione, quando di solito lo si fa a fine anno. Un segnale forte per chi rimane e un messaggio per chi credeva che tanto sono indispensabile, e invece adesso cerca un team dove continuare il proprio lavoro. Più che una decisione tecnica, una decisione manageriale su un sistema che non portava risultati e che aveva bisogno di rinnovarsi. In Olanda le circostanze, il clima favorevole e un ambiente più sereno (si sa chi comanda e cosa fare) hanno portato a un podio in cui Gasly ha mostrato una consistenza che finora gli era sconosciuta. Capitolo Ferrari: Leclerc ritirato dopo essere stato superato pure da Lawson, esordiente e buttato nella mischia all’ultimo dopo la frattura del polso di Ricciardo sull’Alpha Tauri. In prova Charles ha sbattuto, gli hanno cambiato telaio e cambio dopo che il motore era stato sostituito il venerdì con uno vecchio, in gara nel corso del primo giro ha toccato Piastri, ha rotto l’ala anteriore e al box per il cambio gomme da bagnato, ha perso tempo perché non erano pronti e lui non aveva avvisato in anticipo la decisione. “Sapevo che a stare in pista avrei perso più tempo che a fermarmi senza avviso. Poi il fondo piatto rotto ha peggiorato la situazione fino al ritiro”. Un pasticcio degno dei tempi peggiori. Sainz, quinto, ha resistito a Hamilton sul finire, ma ha pagato dazio contro Alpine, Aston Martin e la solita Red Bull, senza dimenticare che in prova McLaren e pure la Williams gli erano davanti. Alla vigilia di Monza si sperava in qualcosa di più ed è un peccato che si stia scivolando indietro dando l’impressione che non si sappia dove andare, anche se i vertici smentiscono e ripetono che si è capito cosa fare. Speriamo, se lo meritano tutti i ragazzi di Maranello e i tifosi che ancora ci credono. In Olanda, con 305 mila presenze in tribuna, si è capito cosa è la formula spettacolo di questa F.1, dopo l’interruzione della gara, fra discoteca, balli dei commissari, pupazzi in tribuna a dettare il ritmo, quella che una volta era una palestra di vita dove i piloti erano eroi che rischiavano la vita, adesso è un enorme rave party.

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