Una Ferrari sul podio col secondo posto di Leclerc e una altalena incredibile di sensazioni dopo la vittoria di Verstappen con la Red Bull. L’attenzione era infatti tutta per il mondiale costruttori, dove la Ferrari insegue la McLaren. Dai meno 24 punti della vigilia, sabato dopo la gara sprint siamo arrivati a meno 30, salvo poi col podio di domenica arrivare a meno 21 con una gara da fare, fra sette giorni ad Abu Dhabi. Una gara dormiente per tre quarti dello svolgimento, segnata da incidenti al via, tre safety car, una virtual e sanzioni a ripetizione con penalità pesanti rispetto al passato. Ma qui vale la pena aprire una parentesi, perché pure Verstappen, che aveva segnato la pole, era stato retrocesso tre ore e un quarto dopo la fine, perché avrebbe rallentato troppo nel giro di rientro e avrebbe ostacolato Russell, anche lui nel giro di rientro. Insomma, una gara a chi andava più veloce nell’andare lento.
Un paradosso della F.1 attuale dove il direttore di gara è stato il protagonista assoluto dell’evento dando a Norris, che era secondo, una mazzata pesante di 10 secondi di stop and go per non aver rispettato una bandiera gialla e pertanto da secondo è finito ultimo. Ha rimontato come un forsennato negli ultimi 5 giri ma oltre al 10 posto non è andato, ma ha raccolto un paio di punti. Eroe di giornata il cinese Zhou che da ottavo ha consegnato i primi punti della stagione alla Sauber Audi, unica cenerentola senza crediti dell’anno.
Un bel gesto da parte dei tifosi che lo hanno votato pilota del giorno. Magra consolazione in uno scenario che stancamente si avvia all’ultimo appuntamento, Abu Dhabi, dove la 24 e ultima gara, più le 6 sprint, diranno la fine della stagione più lunga di sempre in F.1. Il resto della cronaca del GP è tutto in una sfilata dietro alle safety car, con una partenza eccellente di Verstappen che si è preso il comando alla prima curva e Russell che da primo finisce prima terzo, poi superato da Leclerc e infine pure da Piastri, come dire che non aveva il passo per stare là davanti come invece accaduto a Las Vegas. Ferrari contenta per Leclerc, un po’ meno per Sainz che ha forato una gomma sui detriti di Albon (pure Hamilton stesso problema) e che al rientro in pista in sesta posizione non è riuscito a superare Gasly con l’Alpine, protagonista di un finale di stagione eccellente dopo le nefaste prestazioni di inizio campionato. Non ci resta che attendere Abu Dhabi per tirare finalmente il fiato.