Auto

Giu 25 GP SPAGNA: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

In Spagna vince ancora Max Verstappen ma non ha vinto perché ha la macchina migliore, la Red Bull, come accaduto in passato. Ha vinto perché guida meglio degli altri, ha un box che con le strategie ci sa fare e i pit stop li fanno in tempi record (1,9 secondi) e questo spiega perché Norris, con la McLaren, è arrivato dietro pur avendo una macchina migliore e più performante. La chiave di volta della gara è stata la prima curva, in cui Norris ha pasticciato, Verstappen lo ha affiancato e con due ruote nell’erba lo ha superato solo che Russell, partito quarto, ha approfittato della bagarre fra i due e si è portato in testa. Un ritmo serrato, gomme da gestire invece che stressare, risultato: dopo due giri al comando c’era Verstappen e Russell ha tappato Norris. I due secondi di distacco sul traguardo sono il frutto di questi episodi. E qui si chiude la cronaca del GP, con l’unica parentesi del duello Russell Norris al 35 giro in cui hanno percorso parecchie curve appaiati prima che Norris riuscisse a portarsi in testa. Dietro ai due protagonisti del GP si erge Hamilton, che su questa pista è sempre andato bene, tanto che l’anno scorso era arrivato secondo a 24 secondi da Verstappen mentre quest’anno è giunto a 17 secondi.

Come dire che la Mercedes ha guadagnato e la Red Bull è plafonata. E parlando di plafond non si può fare a meno di citare la Ferrari. Al solito i proclami della vigilia finiscono nel dimenticatoio una volta finita la gara. In Canada c’è stato il naufragio, in Spagna un quinto e un sesto posto che dopo aver portato le modifiche miracolose, come da comunicati della stampa amica, alla fine non ha cambiato le cose e, anzi, ha fatto scendere la Ferrari da seconda forza del mondiale alla quarta, dietro a Red Bull, McLaren e Mercedes. Peccato, perché il passo in avanti rispetto a 12 mesi prima c’era. Dai 45 secondi di distacco stavolta sono solo 22, un bel recupero rispetto ai rivali, solo che gli altri hanno quel passettino in più che poi fa la differenza. Ormai si gioca sui dettagli, i particolari, le sfumature, vedi qualifiche con 4 piloti in 27 millesimi, per cui non è ammessa alcuna sbavatura.

Fra sette giorni in Austria, pista amica di Red Bull, vediamo come evolve la situazione. Di sicuro dopo gli entusiasmi di Montecarlo sono arrivate due docce fredde: in Canada con doppio ritiro, in Spagna le modifiche che dovevano aprire il mondiale costruttori si sono rivelate problematiche nella loro gestione, tanto che sono finiti davanti i team rivali. E questo influisce sull’umore dei piloti che mostrano nervosismo. Il primo, Leclerc, perché vede ancora difficoltà in corso e l’arrivo di Hamilton in futuro non lo lascia tranquillo; il secondo, Sainz, perché non ha ancora deciso il suo futuro e deve fare un risultato per portare a casa il miglior contratto. 

(Foto: Sky Sport)

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