La battuta più bella del dopo gara F.1, in Ungheria, è che è un campionato esaltante, perché la battaglia fra Charles Leclerc e il muretto della Ferrari è quanto di più imprevedibile esista nel mondiale. Se andiamo a vedere il risultato finale, la rossa ha buttato via una occasione importante per recuperare punti su Max Verstappen. Le due Ferrari partivano in prima e seconda fila, l’olandese in quinta e su una pista dove è difficile sorpassare. Russell con la Mercedes in pole position non sembrava irresistibile. Si trattava di gestire la gara. E infatti, dopo lo sfogo iniziale della Mercedes, la Ferrari passava al comando. Ma qui interveniva il famoso muretto della rossa, quello che quando c’è da prendere una decisione, o tira la monetina per aria o si affida a Nostradamus per la scelta della quartina adeguata all’occorrenza. E come spesso successo nel corso della stagione, riusciva a rovinare la gara dei due piloti.
Sainz partito in prima fila finiva quarto, Leclerc da terzo a sesto. E Verstappen sul podio coi due della Mercedes a fargli da valletto. Su una pista dove è difficile sorpassare, lui lo ha fatto. Hamilton pure, e per giunta con la stessa strategia di Sainz, con la differenza che lo spagnolo è entrato ai box 5 giri prima della Mercedes e sul finire la differenza di rendimento delle gomme è stata a vantaggio dei tedeschi. Mentre la famosa rimonta contro la Red Bull, che partiva indietro, è passata da meno 63 punti a meno 80. Come dire che la Ferrari ha fatto perdere altri 17 punti a Leclerc che, alla TV francese, non ha nascosto il malumore. E’ un peccato perché col nuovo regolamento era difficile indovinare la macchina, ma la Ferrari lo ha fatto. Era difficile fare un motore potente, ma la Ferrari lo ha fatto. Era difficile partire col piede giusto, vincendo due gare su tre a inizio campionato e dare 50 punti di distacco alla Red Bull, eppure la Ferrari lo ha fatto.
Tutto bello, preciso, perfetto, sotto la direzione generale di Mattia Binotto. Poi è successo qualcosa, i più 50 punti sono diventati meno 80. Stessa gente, stessa squadra, risultati diversi. Difficile capire e spiegarsi il perché. Di sicuro occorre essere perfetti in tutto e la Ferrari non lo è. Occorre avere idee chiare in squadra e all’esterno questa chiarezza non si vede. Servirebbe un capo. Uno che ci metta la faccia. Lo fa solo Binottoche cerca di capire, anche se ha capito perfettamente ma non può dirlo. Poi la domenica vedi vanificato tutto il bello e il buono che hanno a Maranello.
Si vincerà ancora qualche gara, senza dubbio. Ci saranno ancora momenti difficili, senza dubbio. Poi alla fine il più felice era Max Verstappen perché secondo lui…”Il ritorno della Mercedes? Sono felice perché vuol dire che toglieranno punti alla Ferrari ed è un alleato importante che mi fa comodo”. Dopo il danno, pure la beffa delle battute dopo gara. Che forse quello che fa più male.