La Maison presenta Gucci Bamboo: Decoding an Icon, nuova mostra dedicata all’eredità della borsa Gucci Bamboo 1947. Concepita e curata dallo studio 2050+, la mostra apre a Shanghai il 28 marzo e sarà aperta al pubblico dal 1° al 6 aprile. Grazie a un’approfondita ricerca negli archivi della Maison, la mostra esplora l’evoluzione di quest’icona intramontabile e ne celebra l’eredità, reinterpretandone il significato per i nostri giorni.
Sin dal suo esordio nell’anno immortalato nel suo nome, la borsa Gucci Bamboo 1947 continua ad essere un simbolo della Maison. Ispirata al mondo equestre, la sua silhouette e i materiali utilizzati richiamano la raffinata lavorazione artigianale delle selle in cuoio, mentre l’emblematico manico curvo in bambù − che dà il nome alla borsa e ne costituisce l’elemento distintivo − rende omaggio ai bastoni da passeggio in bambù prediletti dal figlio di Guccio Gucci. Se forma e materiali si sono evoluti, seguendo la visione dei direttori creativi che si sono succeduti al timone, il suo caratteristico manico è rimasto immutato, unendo passato e presente. Oggi come ieri, gli artigiani della Maison a Firenze modellano a mano sulla fiamma viva ogni manico in bambù, mantenendone la leggendaria curvatura e preservando la perizia artigianale che dà vita alla più iconica fra le borse della Maison.
Il bambù ha un profondo significato culturale, in particolare in Cina, dove da sempre simboleggia umiltà, nobiltà e perseveranza: valori profondamente radicati nell’arte, nella letteratura e nella filosofia. Allestita presso la Sunke Villa di Shanghai, Gucci Bamboo: Decoding an Icon rende omaggio a questo patrimonio culturale, esaminando la trasformazione del bambù da materiale naturale a strumento di innovazione nel campo dell’arte e del design.
Molto più che semplice elemento della produzione artigianale, il bambù fa da ponte tra la natura e l’ingegno umano. La mostra presenta la borsa Gucci Bamboo 1947 come testimonianza di tale rapporto armonioso, in cui la naturale bellezza e solidità del materiale si sposano con la precisione del savoir faire artigianale. I visitatori intraprendono un viaggio pluridisciplinare che segue il simbolismo culturale e l’importanza del bambù dal punto di vista botanico, per arrivare alle tecniche di lavorazione rigorose che lo trasformano in un oggetto del desiderio.
Oltre alla maestria artigianale, la mostra presenta una selezione accuratamente scelta di opere degli artisti Sybil Montet, Francesco D’Abbraccio (in arte Lorem), Christian Kondić e Chen Yanran, ognuno dei quali offre una reinterpretazione in chiave futurista dell’iconica borsa, proiettando nel futuro la sua essenza al di fuori del tempo.
Grazie alla giustapposizione di materiali d’archivio, installazioni immersive e collaborazioni artistiche, Gucci Bamboo: Decoding an Icon mette in risalto il fascino duraturo di questo capolavoro in sette sale distinte, ognuna delle quali esamina un aspetto particolare della sua storia e della sua influenza.
Questa sala immagina il futuro della borsa Gucci Bamboo 1947 attraverso un’installazione video realizzata tramite IA generativa dall’artista pluridisciplinare Francesco D’Abbraccio (in arte Lorem). Trasformandosi continuamente, la borsa si evolve attraverso sequenze fluide di forme mutevoli, che mantengono però l’emblematico manico in bambù, fil rouge tra passato, presente e futuro.
Reinterpretando la borsa Gucci Bamboo 1947 in un contesto inaspettato, questa sala ne trasforma il caratteristico manico in un simbolo di raffinato spirito atletico. Sullo sfondo di un’elegante palestra retrò, l’installazione esamina movimento e forma, unendo tradizione e dinamismo contemporaneo.